Durante il IX secolo l'Europa fu oggetto di attacchi feroci da parte di popoli che si affacciavano per la prima volta sul panorame europeo: i Vichinghi, i Saraceni e gli Ungari. A differenza di quanto accaduto nel V secolo, queste nuove popolazioni non erano interessate ad insediarsi nelle terre colpite, ma compivano razzie, uccidevano e prendevano schiavi e poi tornavano nelle loro terre d'origine.
I Vichinghi, detti anche Normanni, erano abilissimi navigatori provenienti dalla penisola scandinava che con le loro navi rapide e agili raggiunsero l'Islandia, la Groenlandia, l'America e le grandi pianure russe. Nell'885 giunsero ad assediare Parigi.
I Saraceni erano pirati arabi che sfruttando le coste africane, ma anche la Sicilia, la Sardegna e la Corsica conquistate tra l'827 e il 902, muovevano continui attacchi alle coste europee cristiane. Le loro scorrerie però si spingevano spesso anche nell'entroterra tanto che a più riprese arrivarono fino alle valli alpine. Nell'846 assaltarono e saccheggiarono la stessa Roma.
Gli Ungari erano una popolazione di origine asiatica, affine agli Unni, caratterizzata per una grande abilità nella conduzione di battaglie a cavallo. Stabilitisi sul finire del IX secolo in Pannonia, l'attuale Ungheria, partivano per colpire l'Italia e la Francia am soprattutto la Germania. Tanta era la loro ferocia e la fama di imbattibilità che molti cercavano di evitare lo scontro pagando loro un tributo.
Materiali e risorse varie
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