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Storia

II media - Unità 20 - Lo sviluppo industriale e la questione sociale

Lo sviluppo industriale

All'inizio del XIX secolo, la popolazione cresce rapidamente grazie a miglioramenti nell'alimentazione, nell'igiene e alla disponibilità di medicine. L'Inghilterra, in particolare, spicca come il principale centro industriale, notevolmente concentrato nei settori del ferro, del carbone e delle tessiture. Inoltre, l'espansione delle ferrovie rivoluziona il trasporto dei materiali e dei beni, portando la rete ferroviaria inglese a superare i 10.000 chilometri intorno al 1850.

L'innovazione industriale britannica si diffonde in altre nazioni europee come Belgio, Olanda, Svizzera e alcune regioni di Francia, Germania, Austria e Italia del Nord. Nel resto dell'Europa, l'economia rimane prevalentemente agricola, ma si osserva un miglioramento nelle tecniche di coltivazione e una crescente attività nel commercio dei prodotti agricoli.

La società industriale

Nell'Ottocento, con la crescita delle fabbriche, si verifica un aumento dell'importanza della borghesia industriale, che inizia a partecipare attivamente al governo dello Stato. Nel 1832, in Inghilterra, la borghesia ottiene il diritto di voto. Aumenta ovviamente anche il numero degli operai che però vivono in condizioni peggiori rispetto ai borghesi. Mentre i borghesi vivono in quartieri benestanti, gli operai sono relegati in quartieri  ghetto situati vicino alle fabbriche.

Come detto le condizioni di vita degli operai sono molto dure: privi di diritti, percepiscono salari bassissimi e sono costretti a lavorare fino a 15 ore al giorno. In risposta a queste condizioni oppressive, nasce il movimento operaio, che protesta contro lo sfruttamento subito.

Gli operai formano sindacati per rivendicare i loro diritti e creano partiti politici per rappresentare la loro causa nel Parlamento. Nel 1824, l'Inghilterra riconosce ufficialmente le Trade Unions, organizzazioni sindacali che negoziano con i proprietari delle fabbriche.

La nascita del socialismo

Molti intellettuali borghesi del XIX secolo si preoccupano delle condizioni degli operai e propongono diverse soluzioni. Alcuni suggeriscono il diritto di voto per gli operai, mentre altri cercano di immaginare una trasformazione radicale della società. Il movimento socialista propone una distribuzione equa della ricchezza.

Nel 1839, in Inghilterra, nasce il movimento operaio del cartismo, che cerca il diritto di voto per gli operai ma senza successo. Nel 1848, Karl Marx e Friedrich Engels pubblicano il Manifesto del Partito Comunista, in cui affermano che l'ingiustizia subit dagli operai porterà alla rivoluzione comunista e alla creazione di una società senza classi e disuguaglianze.

Nel 1864, a Londra, vari gruppi del movimento operaio si uniscono nella Prima Internazionale per organizzare la lotta dei proletari a livello globale, ma questa associazione si scioglie nel 1876 a causa delle divergenze interne.


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