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Storia

II media - Unità 27 - Il completamento dell‘ unificazione

Il completamento dell'unificazione

Il nuovo Regno d'Italia, nacque come una monarchia parlamentare. Il Parlamento era composto da due rami: il Senato, nominato dal re, e la Camera dei deputati, eletta dal popolo. Tuttavia, solo il 2% della popolazione poteva votare per la Camera. All'interno del Parlamento, si formarono due gruppi principali: la Destra storica, composta da nobili e l'alta borghesia, e la Sinistra storica, formata dai democratici con il sostegno della restante borghesia.

Dopo l'Unità d'Italia si discusse fin da subito della "questione romana": ossia il desiderio di unire Roma al resto del Paese. Conquistare Roma però non era facile: il papa era, ovviamente, contrario e cosa più importante godeva del sostegno della Francia che in caso di attacco sarebbe intervenuta in suo favore.

Garibaldi tentò di liberare Roma, ma venne fermato e arrestato dal re che agì tempestivamente temendo l'intervento della Francia. Nel 1864, l'Italia firmò la Convenzione di settembre con la Francia, impegnandosi a non attaccare Roma.

Nel frattempo, nel 1866, l'Italia si alleò con la Prussia contro l'Austria nella Terza guerra di indipendenza, ottenendo il Veneto e il Friuli, ma non Trento e Trieste.

L'occasione di prendersi Roma cadde nel 1870, quando la Francia avendo perso la guerra contro la Prussia, e quindi molto indebolita, non potè più proteggere il papa. Vittorio Emanuele II non si fece sfuggire l'occasione: ignorò la Convenzione di settembre e attaccò e occupò Roma, che diventò così la capitale del Regno d'Italia.

Dopo questo evento, il papa vietò ai cattolici italiani di fare politica e di votare.

La Destra al governo

Il governo della Destra storica implementò due importanti riforme: l'obbligo di frequentare due anni di scuola elementare e il servizio militare in tutta Italia. Tuttavia, questa politica creò problemi per i contadini del Sud, che contavano sull'aiuto dei figli nelle attività agricole.

Inoltre, con l'unificazione dell'Italia, vennnero aboliti i dazi doganali tra gli antici Stati italiani, favorendo le aziende del Nord che conseguirono maggiori vendite rispetto a quelle del Sud. Questa disparità di sviluppo tra le due regioni dette origine alla cosiddetta "questione meridionale". Nel Sud, molti contadini poveri si trovarono costretti a diventare briganti, commettendo atti di furto e violenza, ma vennnero bloccati dall'intervento dell'esercito. Inoltre, il governo aumentò le tasse, in particolare quella sulla farina (la famigerata "tassa sul macinato") che causò grosse difficoltà economiche soprattutto per i più poveri.

Il governo della Sinistra storica

Nel 1876, la Sinistra storica vince le elezioni e assume il controllo del governo italiano. Comincia subito una serie di riforme come l'estensione del diritto di voto e la promulgazione di leggi per migliorare le condizioni dei lavoratori. Inoltre abolisce la tassa sulla farina, ma l'agricoltura rimane in uno stato arretrato. Cambia completamente la politica estera italiana avviando un avvicinamento alla Prussia ai danni della Francia. Nel 1882, l'Italia entra nella Triplice Alleanza con Austria e Germania, impegnandosi a difendersi reciprocamente in caso di attacco.

Successivamente, l'Italia tenta di acquisire una colonia in Africa, ma non riesce nell'impresa.

Il governo Crispi

Nel 1887, il governo di Sinistra guidato da Francesco Crispi negozia con l'imperatore dell'Etiopia per ottenere una colonia in Eritrea.

Crispi governa in modo autoritario e impone tasse più elevate sui commerci con la Francia, causando problemi al Sud che non può più vendere i suoi prodotti agricoli in Francia. In Sicilia, scoppia una violenta protesta passata alla storia con il nome di Fasci siciliani, ma il governo la reprime con violenza.

Crispi tenta inoltre di conquistare altre colonie in Africa, ma senza successo.

Alla fine del XIX secolo, a Genova, nasce il Partito socialista italiano; la ragione del ritardo rispetto agli altri partiti omologhi negli altri Paesi è dovuta al fatto che l'industrializzazione in Italia si sviluppa in ritardo e quindi, di conseguenza, la stessa classe operaia nasce più tardi. 

La Destra assume il governo, agisce in modo autoritario, limita le libertà e reprime violentemente le proteste.

Il 29 luglio 1900, un anarchico assassina il re Umberto I come vendetta per la violenta repressione di una protesta a Milano.

 

 
 
 

 

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