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Storia

III media - Il mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale: la "guerra fredda"

La situazione al termine della Seconda Guerra Mondiale

Gli accordi di pace alla fine della Seconda guerra mondiale crearono le basi per futuri conflitti. Nei Paesi liberati dall'occupazione tedesca, come la Polonia, i Paesi Baltici, l'Ungheria, la Cecoslovacchia, la Bulgaria e la Romania, l'Unione Sovietica stabilì truppe di occupazione e influenzò le elezioni per favorire l'insediamento di regimi comunisti. In questo modò l'URSS creò una cintura di "Paesi satelliti" che potessero fungere da cuscinetto contro una possibile rinascita dell'aggressività tedesca.

Nei Paesi liberati dagli Alleati, si tennero elezioni libere dopo la guerra. Tuttavia, per prevenire una possibile vittoria dei comunisti, gli Stati Uniti si assicurarono il controllo di importanti basi militari, soprattutto in Germania e in Italia, controllo che conservano ancora oggi.

In Jugoslavia fu instaurato un regime comunista, che mantenne un'autonomia rispetto all'URSS. Questo fu possibile perché i partigiani guidati da Tito si liberarono dei tedeschi senza l'aiuto degli Alleati.

I blocchi

Stati Uniti e l'Unione Sovietica, dopo aver sconfitto Hitler,  si resero conto di essere molto diverse e di avere obiettivi diversi. Gli Stati Uniti incarnavano una democrazia parlamentare e un'economia capitalistica, mentre l'URSS era un regime totalitario a partito unico, con un'economia basata sulla proprietà statale dei mezzi di produzione e sulla pianificazione centrale.

Di conseguenza, emersero due blocchi contrapposti: quello occidentale, guidato dagli USA e basato sul capitalismo, e quello orientale, controllato dall'URSS e fondato sul comunismo.

La guerra fredda

La contrapposizione tra i due blocchi venne definita "guerra fredda" perché, pur non verificandosi mai scontri militari diretti tra Russia e Stati Uniti, ci furono numerose crisi, battaglie diplomatiche, episodi di spionaggio su vasta scala, competizione economica e tecnologica, e una massiccia propaganda che spesso denigrava l'avversario.

In questo periodo entrambi i Paesi ampliarono notevolmente i loro arsenali militari per scoraggiare l'aggressione dell'avversario. Questa "corsa agli armamenti" portò a un "equilibrio del terrore": sia gli USA sia l'URSS sapevano che un attacco nucleare sarebbe stato contraccambiato con altrettanta devastazione.

La Germania tra USA e URSS

Durante la "guerra fredda", i Sovietici bloccarono la circolazione tra la parte orientale, occupata da loro, e le altre tre parti controllate dagli Americani, Francesi e Britannici. Nel 1948, chiusero tutti i passaggi tra Berlino est, sotto il loro controllo, e la parte occidentale, governata dagli Alleati, che rimase completamente circondata dal territorio della Germania orientale.

Gli Stati Uniti risposero organizzando un massiccio ponte aereo che garantì i rifornimenti a Berlino  fino al 1949, quando i Sovietici rinunciarono al blocco.

Nacquero così due Stati separati: la Repubblica Federale Tedesca (RFT) a ovest, composta dalle zone occupate dagli Alleati, e la Repubblica Democratica Tedesca (RDT) a est, controllata dai Sovietici.

Per fermare le fughe dal settore orientale a quello occidentale di Berlino, il 13 agosto 1961, fu il costruito un muro che rimase in piedi fino alla sua demolizione nel 1989. Questo muro, noto fin da subito con il nome "Muro di Berlino" divenne il simbolo della "guerra fredda".

Il piano Marshall

Dopo la Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti si adoperarono pe contenere l'influenza sovietica e fermare la diffusione del comunismo, assumendosi il compito di "difendere il mondo libero"; questi concetti furono indicati dalla "dottrina Truman", così chiamata dal presidente Harry Truman, in carica dal 1945 al 1953.

Per raggiungere tale obiettivo, gli USA lanciarono il "piano Marshall", un impinente prestito economico , ideato dal segretario di Stato George Marshall, volto a finanziare la ricostruzione dei Paesi europei devastati dalla guerra.

Gli Stati Uniti cercarono così di consolidare il proprio potere e di evitare la crescita del comunismo in Europa, con particolare attenzione a Paesi come Italia, Francia e Grecia, dove i partiti comunisti e socialisti godevano di un importante sostegno da parte delle popolazioni.

In Grecia, ad esempio, gli Stati Uniti fornirono un sostegno militare durante una guerra civile tra forze comuniste e destre/liberali, che si concluse nel 1949 con la sconfitta dei comunisti, anche grazie all'intervento britannico e americano.

La Nato e il Patto di Varsavia

Nel 1949, gli Stati Uniti e gli alleati europei rafforzarono il loro legame attraverso la firma del Patto Atlantico, che istituì la NATO, un'alleanza militare difensiva contro l'Unione Sovietica e prevedeva la presenza di basi militari americane nei Paesi membri. In risposta alle azioni degli USA, l'URSS formò con i Paesi dell'Europa orientale il COMECON nel 1949 e il Patto di Varsavia nel 1955.

Tuttavia, non tutti i Paesi aderirono a uno dei due blocchi, come la Jugoslavia di Tito, che rifiutò di allinearsi con l'URSS.

Il maccartismo

Per il presidente Truman, la stabilità economica era fondamentale per contrastare la minaccia sovietica. Truman adottò misure drastiche per combattere il comunismo, come un decreto che richiedeva ai dipendenti pubblici di dichiararsi non comunisti, con il rischio di essere licenziati, causando diffusione della "paura rossa" e il divieto del Partito comunista degli Stati Uniti.

Nel 1950, su iniziativa del senatore McCarthy, venne istituita una commissione speciale per indagare su sospetti di attività antiamericane, dando inizio al "maccartismo", una caccia alle streghe che spesso violava i principi democratici. Questa politica portò a arresti e interrogatori basati su sospetti, con molti intellettuali sottoposti a pesanti indagini solo per le loro opinioni. A causa di eccessi, la commissione fu sciolta due anni dopo.

L'URSS e lo stalinismo

Dopo la vittoria contro la Germania hitleriana, l'Unione Sovietica si trovò devastata con milioni di morti e città distrutte. Stalin concentrò ulteriormente il potere politico e militare nelle sue mani, con il KGB che controllava i cittadini, reprimendo il dissenso e gestendo i campi di prigionia. Le scelte economiche privilegiavano l'industria pesante e la ricerca scientifica a discapito dei beni di consumo, portando all'avanguardia tecnologica ma con carenze nei generi di prima necessità. Il controllo del Partito comunista, iniziato con Stalin in Russia, si estese anche ai Paesi satelliti, reprimendo qualsiasi tentativo di democrazia o autonomia, anche dopo la sua morte.

La guerra di Corea

Dopo 35 anni di occupazione giapponese, nel 1945 la penisola coreana fu liberata dai Sovietici a nord e dagli Stati Uniti a sud; le due parti diedero vita a due differenti stati: la Corea del Nord, governata dai comunisti, e la Corea del Sud, con un governo conservatore alleato dell'Occidente. Le tensioni emersero subito e nel 1950, con il supporto dei Sovietici, l'esercito nordcoreano invase la Corea del Sud, portando alla guerra.

Il presidente Truman, ottenuta una condanna dell'ONU all'aggressione e inviò forze armate americane in sostegno al Sud.

La guerra durò tre anni e la pace, firmata nel 1953, confermò la divisione tra i due paesi lungo il 38° parallelo, che continua ancora oggi.

Chruscëv e la coesistenza pacifica

Dal 1953, dopo la morte di Stalin, la Russia fu guidata da Nikita Chruščëv, una figura più aperta e comunicativa. Internamente, decretò la fine delle "grandi purghe" staliniane e nel 1956 denunciò i crimini di Stalin, provocando un'ampia reazione nel mondo comunista. Esternamente, promosse il principio della "coesistenza pacifica", consentendo la convivenza pacifica tra i modelli occidentale e sovietico senza interferenze reciproche.

Tuttavia, le sue politiche ebbero furono interpretate come segnali di debolezza in alcuni paesi come la Polonia e soprattutto l'Ungheria, scoppiarono alcne rivolte con l'obiettivo di ottenere una completa autonomia dall'URSS. Queste rivolte però furono represse brutalmente dall'Armata rossa e Chruščëv, considerato il responsabile di questi eventi, nel 1964,  fu destituito dal Comitato centrale sovietico.

La crisi di Suez

Nel 1952, un colpo di stato portò Gamal Abdel Nasser al potere in Egitto. Nasser, considerava fondamentale per lo sviluppo del suo paese la realizzazione della diga di Assuan. Poiché gli USA rifiutarono di fornire i prestiti necessari alla sua costruzione, Nasser  nazionalizzò il Canale di Suez provocando la reazione di Francia e Gran Bretagna, che, preoccupate per i propri interessi economici, inviarono truppe nella regione, mentre Israele occupò il Sinai e Gaza.

L'URSS minacciò di intervenire a sostegno dell'Egitto, e gli USA, volendo inviare a tutti i costi il conflitto, costrinsero Francia, Gran Bretagna e Israele a ritirarsi.

Questa crisi rese evidente come ormai, nel acmpo occidentale, il paese guida fosse gli USA e non più Francia e Gran Bretagna. La costruzione della diga di Assuan fu poi finanziata dall'Unione Sovietica, consolidando il suo legame con l'Egitto.

La conquista dello spazio

Negli anni Cinquanta e Sessanta, la ricerca scientifica e tecnologica fece enormi progressi, anche grazie alla competizione della "guerra fredda" tra USA e URSS. Entrambe le superpotenze si impegnavano per dimostrare la propria superiorità, principalmente attraverso la conquista dello spazio.

L'URSS ottenne grandi successi con il lancio dello Sputnik nel 1957, il primo satellite artificiale, e con Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio nel 1961.

Gli USA, per ridurre lo svantaggio, aumentarono i finanziamenti alla NASA. Nel 1969, gli USA fecero storia vincendo la "gara spaziale" con la missione dell'Apollo 11, durante la quale Neil Armstrong ed Edwin Aldrin sbarcarono per la prima volta sulla Luna .


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