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Italiano - Letteratura

III media - Unità 4 - Il Seicento e il Settecento - Contesto storico e culturale

1.  Il contesto storico

1.1.  Il Seicento, il secolo dalle due facce

Nel Seicento, l'Italia vive un periodo di decadenza dopo la ripresa economica nel Cinquecento. Mentre in Francia, Olanda e Inghilterra prospera un ricco ceto borghese grazie ai commerci con il Nuovo Mondo, l'Italia affronta il declino. La dominazione spagnola, iniziata nel 1559 con la pace di Carteau-Cambrésis, coinvolge molte regioni italiane, tra cui il Meridione, Milano, la Sardegna, la Toscana e Genova. Le guerre in cui è coinvolta la Spagna impongono pesanti tasse all'Italia, causando una grave crisi dalla quale si salvano solo gli aristocratici e la Chiesa grazie ai loro privilegi. Le campagne sono colpite da carestie, malattie e una nuova epidemia di peste a partire dal 1628, successivamente descritta da Alessandro Manzoni nel suo romanzo "I Promessi Sposi".

Nel frattempo in Francia, si afferma la monarchia assoluta del re Luigi XIV, noto come il "re Sole". In Inghilterra, invece, la Gloriosa Rivoluzione del 1689 introduce la monarchia costituzionale, garantendo la libera elezione del Parlamento, la libertà di parola e discussione all'interno del Parlamento, il divieto per il re di abolire leggi o imporre tasse senza il consenso del Parlamento e di perseguitare i sudditi per motivi religiosi. Questi principi innovativi anticipano il sistema parlamentare moderno.

IN SINTESI>> Il Seicento si configura dunque come un secolo dalle due facce: da un lato, l'Italia sprofonda in una fase di difficoltà e decadenza, mentre, dall'altro, altri paesi europei abbracciano nuove forme di governo e di organizzazione politica che lasceranno un'impronta duratura sulla storia. Un'epoca di contrasti, che contribuisce a definire il panorama europeo e a plasmare le basi per le future trasformazioni.

 

1.2  Il Settecento, in Italia: il dispotismo illuminato e le riforme austriache

Nel corso del Settecento, l'Italia attraversa una fase complessa caratterizzata da diverse realtà regionali. In alcune aree, come la Lombardia e la Toscana, che sono entrate sotto il dominio dell'Austria, emerge il fenomeno del "dispotismo illuminato". Questa forma di governo mantiene una sovranità assoluta, ma si distingue per la promozione del progresso e delle riforme.

Un esempio significativo di questo approccio si riscontra nel governo di Maria Teresa d'Asburgo e, in particolare, di suo figlio Giuseppe II nel Ducato di Milano. Durante il loro regno, vengono implementate riforme di ampia portata, segnando una svolta nella storia della regione. Tra le riforme più significative figurano la soppressione dei privilegi del clero, la creazione di istituzioni educative e sanitarie come scuole e ospedali, e l'instaurazione dell'uguaglianza tra i sudditi nel pagamento delle tasse.

Il "dispotismo illuminato" in Italia rappresenta quindi un tentativo di coniugare l'autorità monarchica con ideali illuministi di progresso e miglioramento sociale. Sebbene questa forma di governo abbia avuto successo in alcune regioni, è importante notare che l'Italia del Settecento è un mosaico di realtà politiche e sociali, ognuna con le proprie sfide e dinamiche.

APPROFONDIMENTO>> Le trasformazioni operate dai sovrani illuminati  rappresentano un passo significativo verso la modernizzazione e il miglioramento delle condizioni di vita. La soppressione dei privilegi ecclesiastici indica un cambio di prospettiva nei confronti delle istituzioni tradizionali, mentre la creazione di infrastrutture sociali riflette l'attenzione alla qualità della vita della popolazione. L'introduzione dell'uguaglianza fiscale sottolinea la volontà di promuovere una distribuzione più equa del peso finanziario tra i cittadini.

 

IN SINTESI>> Durante il Settecento in Italia, regioni come la Lombardia e la Toscana, sotto il dominio austriaco, sperimentano il "dispotismo illuminato". Governato da Maria Teresa d'Asburgo e Giuseppe II, questo tipo di governo promuove riforme significative, tra cui la soppressione dei privilegi ecclesiastici, la creazione di istituzioni educative e sanitarie, e l'uguaglianza fiscale tra i sudditi.

 

1.3  L'età delle rivoluzioni

Nel corso del Settecento, tre eventi di straordinaria importanza plasmano la storia mondiale in modo significativo.

- Rivoluzione Industriale Inglese: La Rivoluzione Industriale, che ha origine in Inghilterra, segna l'avvento delle macchine nel processo produttivo, dando vita alle prime fabbriche e accelerando l'urbanizzazione. Questa trasformazione profonda della società non solo catalizza cambiamenti in Europa ma diventa il propulsore di una crescita economica e sociale globale.

- Indipendenza degli Stati Uniti d'America (1776-1783): Gli Stati Uniti conquistano l'indipendenza dall'Inghilterra attraverso una lunga e strenua lotta militare, sancita dalla Dichiarazione d'Indipendenza del 1776. Questo documento sottolinea l'importanza dei diritti umani fondamentali, influenzando la creazione di una nuova nazione guidata dai principi democratici. L'indipendenza americana diventa un faro ispiratore per le lotte per la libertà e la democrazia in Europa e nel mondo nel XIX secolo.

- Rivoluzione Francese: La Rivoluzione Francese rovescia l'Antico Regime, sistema basato sui privilegi della nobiltà e del clero. L'ideologia della libertà, fraternità e uguaglianza si propaga in Europa grazie anche alle campagne napoleoniche. Questi ideali influenzeranno i movimenti liberali e nazionalisti dell'Ottocento, compresi quelli in Italia, guidati dalla ricerca di indipendenza e autonomia politica.

Questi tre avvenimenti segnano un'epoca di profondi mutamenti sociali, politici ed economici, plasmando in modo duraturo la storia globale. Contribuiscono alla diffusione dei principi democratici e dell'industrializzazione, forgiando il futuro di molte nazioni nel mondo.

 

2.  Il contesto culturale

2.1 Il metodo scientifico e la libertà di pensiero

Nel Seicento italiano, si delineano netti contrasti tra le difficili condizioni di vita della popolazione e un fervente mondo culturale che prospera soprattutto nelle corti, dove il benessere prevale e gli intellettuali godono di protezione. Questo periodo è testimone della nascita della scienza moderna, inserita nel movimento artistico noto come "barocco," che abbraccia tutte le forme artistiche, compresa la letteratura.

La rivoluzione scientifica trova la sua figura di spicco in Galileo Galilei. Oltre alle sue scoperte astronomiche, la sua fama deriva dalla dimostrazione della teoria eliocentrica, che afferma che il Sole, e non la Terra, è al centro del Sistema solare. Tuttavia, il suo contributo più significativo risiede nel metodo sperimentale, basato sull'osservazione della realtà e sull'uso della ragione. Questi principi influenzano anche la ricerca filosofica, nonostante le limitazioni imposte dalla Chiesa cattolica sulla libertà di pensiero.

Un esempio eloquente di questa sfida è rappresentato dalla tragica fine del filosofo Giordano Bruno, condannato al rogo a Roma nel 1600 nella piazza Campo de' Fiori per aver sostenuto l'infinità dell'universo e la presenza di Dio in esso. Questi episodi evidenziano il contrasto tra la ricerca scientifica e filosofica illuminata e le restrizioni imposte dalle autorità religiose, delineando un periodo di tensioni intellettuali e culturali nel Seicento italiano.

IN SINTESI>> Nel Seicento italiano, emerge un contrasto tra le difficili condizioni di vita della popolazione e un vivace mondo culturale nelle corti. Questo periodo segna la nascita della scienza moderna e del movimento artistico "barocco." Galileo Galilei è la figura chiave della rivoluzione scientifica, noto per il metodo sperimentale e la difesa dell'eliocentrismo, nonostante le restrizioni della Chiesa. La tragica fine del filosofo Giordano Bruno, condannato al rogo nel 1600, illustra le tensioni tra la ricerca scientifica e filosofica e le limitazioni imposte dalle autorità religiose.

 

2.2  Il Barocco

Il termine "barocco," inizialmente legato a concetti come il disorientamento e lo stupore, rappresenta un'arte che rompe con il passato, dedicandosi alla scoperta di novità e originalità. L'obiettivo principale è sorprendere gli spettatori attraverso la maestria tecnica degli artisti. In Italia, uno dei principali esponenti della letteratura barocca è Giambattista Marino.

Il Barocco si distingue anche per i notevoli risultati raggiunti nell'architettura e nelle arti visive. Nell'architettura, emergono le figure straordinarie di Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini, quest'ultimo celebre anche come magnifico scultore. Un altro artista di spicco è Michelangelo Merisi, conosciuto come il Caravaggio, le cui opere pittoriche sono ancor oggi considerate capolavori in tutto il mondo.

Oltre a suscitare stupore, le opere di questi artisti sono contraddistinte da audacia, ricchezza decorativa e un virtuosistico utilizzo della luce e dell'ombra.

IN SINTESI>> Il termine "barocco," inizialmente connesso a concetti come disorientamento e stupore, identifica un'arte che rivoluziona il passato in cerca di originalità. Nell'ambito letterario italiano, Giambattista Marino è un influente esponente del Barocco. Questo movimento si esprime magnificamente anche nell'architettura, con figure di spicco come Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini, celebre anche come scultore. Michelangelo Merisi, noto come il Caravaggio, è un altro artista di rilievo, le cui opere pittoriche sono universalmente riconosciute per audacia e uso virtuoso di luce e ombra, oltre a una ricca decorazione.

 

2.3  L'Illuminismo

Nel Settecento si afferma l'Illuminismo, un movimento di pensiero proveniente dalla Francia il cui scopo è diffondere la ragione. Il nome illuminismo richiama la luce e come la luce squarcia il buio così l'Illuminismo si prefiggeva  di spazzare via le tenebre dell'ignoranza e della superstizione.

Il simbolo dell'Illuminismo francese è l'Enciclopedia, una vastissima raccolta di tutto il sapere dell'epoca, allestita da un gruppo di intellettuali coordinati da Denis Diderot e Jean-Baptiste d'Alembert. Scritta in francese in uno stile chiaro e conciso, aveva l'obiettivo di diffondere la conoscenza su basi scientifiche e razionali.

Le idee illuminate hanno diffuso concetti come il libero pensiero, il rifiuto della superstizione, la tolleranza delle diverse credenze, la libertà e l'uguaglianza. Queste idee hanno ispirato le Rivoluzioni americana e francese, segnando un netto cambiamento rispetto al passato.

Gli intellettuali dell'Illuminismo si considerano impegnati nel rendere la società migliore. Le loro opere non mirano solo a intrattenere, ma soprattutto a educare il popolo per migliorarne concretamente le condizioni di vita.

In Italia, le idee illuministe si diffondono in circoli, caffè, teatri e salotti. A Milano, il giornale "Il Caffè" diventa un punto di ritrovo per gli illuministi lombardi, tra cui Cesare Beccaria, autore di "Dei delitti e delle pene" contro la tortura e la pena di morte. Oltre a Beccaria, esponenti dell'Illuminismo italiano sono Carlo Goldoni, Giuseppe Parini, Vittorio Alfieri.

IN SINTESI>> Nel Settecento, l'Illuminismo, nato in Francia, si propone di diffondere la ragione. Le idee illuminate promuovono il libero pensiero, la tolleranza, la libertà e l'uguaglianza, influenzando le Rivoluzioni americana e francese. Gli intellettuali illuministi mirano a educare la società per migliorarne le condizioni di vita. In Italia, le idee si diffondono attraverso circoli e giornali come "Il Caffè" a Milano, dove figure come Cesare Beccaria, Carlo Goldoni e Giuseppe Parini emergono come esponenti dell'Illuminismo italiano.

 

2.4 La questione della lingua

Nel Seicento, i letterati italiani continuano a fare uso della lingua di Petrarca per la poesia e quella di Boccaccio per la prosa. Tuttavia la lingua si arricchisce di termini nuovi ed esotici molto cari al barocco come "caffè" o "cioccolata" e nelle opere scientifiche, vengono introdotti termini tecnici, come "cannocchiale", "telescopio", "cellula" e "chirurgo".

Questo rinnovamento della lingua diventerà più intenso ed evidente nel Settecento.

Alla fine del Cinquecento (1585) nasce l'Accademia della Crusca, istituita per lo studio e la preservazione della lingua italiana. Il nome "Crusca" fu scelto perché simbolicamente separava la "farina" (cioè la lingua toscana letteraria) dalle "impurità." Nel 1612, fu pubblicato il primo Vocabolario degli Accademici della Crusca, basato principalmente sulla lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio. Tuttavia, nelle edizioni successive, il vocabolario cominciò ad aprirsi all'aggiornamento, specialmente nel lessico scientifico.

Come detto, nel corso del Settecento il rinnovamento della lingua si accentuò anche perché gli intellettuali consideravano anacronistico il modo di fare della Crusca che prendeva a riferimento i modelli linguistici del Trecento.  Così nei testi iniziarono a comparire anche parole straniere, chiamate "forestierismi". L'influenza francese dell'Illuminismo e della Rivoluzione favorì l'adozione di parole come "cittadino", "patriota", "propaganda", "organizzare" e l'uso di espressioni tecniche come "atto di nascita", "stato civile", "scuola secondaria" e così via.

Infine, gli illuministi italiani iniziarono a rendersi conto dell'ampia differenza tra la lingua letteraria, rimasta ancorata al Trecento, e la lingua parlata nelle diverse regioni d'Italia e iniziarono quindi a cercare un compromesso per conciliare queste differenze.

IN SINTESI>> Nel Seicento, gli scrittori italiani usano il linguaggio di Petrarca e Boccaccio, ma nel Settecento, nuove parole esotiche entrano in uso. Nasce l'Accademia della Crusca per preservare la lingua, ma col tempo si apre all'aggiornamento. Nel Settecento, gli intellettuali introducono "forestierismi" e termini tecnici influenzati dall'Illuminismo francese. Gli illuministi riconoscono la differenza tra la lingua letteraria e quella parlata, cercando un compromesso.

 

 


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