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Storia

II media - Il regime nazista in Germania

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La Repubblica di Weimar emerse in Germania dopo la devastazione della Prima Guerra Mondiale, tuttavia fu un periodo caratterizzato da instabilità politica e sociale. Il Paese era dilaniato da conflitti interni tra diversi gruppi politici, alimentando episodi di violenza e disordine. Inoltre, la Germania si trovò ad affrontare gravi difficoltà economiche, incapace di onorare i debiti di guerra e in costante scontro con la Francia. L'economia era in crisi, con una moneta in costante deprezzamento, mentre il governo dimostrava una debolezza cronica nel risolvere i problemi del Paese.

In questo contesto di crisi, partiti estremisti, come il Partito Nazista guidato da Adolf Hitler, iniziarono a guadagnare consenso. Hitler, con la sua retorica anti-ebraica, anti-comunista e anti-capitalista, riuscì a ottenere un crescente seguito. L'ascesa del nazismo si accelerò soprattutto dopo il crollo di Wall Street nel 1929, quando gli Stati Uniti furono costretti a ritirare gli aiuti economici alla Germania, aggravando ulteriormente la situazione economica.

Negli anni successivi, il Partito Nazista ottenne sempre più consensi, culminando nelle elezioni del 1930. Con la crescita della disoccupazione e la contrazione dell'economia, la popolarità di Hitler continuò a crescere, tanto che nel 1932 il presidente della Repubblica incaricò Hitler di formare un governo. Hitler approfittò di questa posizione per richiedere nuove elezioni, che vinse grazie a metodi violenti e intimidatori.

Una volta al potere, Hitler consolidò il suo controllo, sciogliendo gli altri partiti politici e istituendo la Gestapo, una polizia segreta incaricata di reprimere ogni forma di opposizione al regime nazista. Nel 1934, Hitler assunse anche il ruolo di presidente della Repubblica e si autoproclamò "Führer", il leader supremo del popolo tedesco. Questo segnò l'inizio del Terzo Reich, il regime totalitario e autoritario guidato da Hitler.

La Germania nazista si caratterizzò per la sua dura repressione e propaganda di massa. Le istituzioni educative furono manipolate per formare giovani nazisti devoti al regime, mentre l'organizzazione giovanile Hitler Jugend li preparava militarmente. Hitler, inoltre, investì pesantemente nell'economia, facendo ripartire la produzione e costruendo opere pubbliche e armamenti in preparazione per la guerra.

Uno dei principali obiettivi di Hitler era l'espansione territoriale, con l'ambizione di creare una Grande Germania dominata dai popoli di lingua tedesca. Prima di concentrarsi sugli obiettivi esterni, però, Hitler si concentrò sulla rimozione dei presunti nemici interni, tra cui socialisti, democratici, ebrei, sinti e rom.

La persecuzione degli ebrei iniziò già nel 1933, con una crescente propaganda antisemita. Le leggi di Norimberga del 1935 privarono gli ebrei dei loro diritti civili e politici, segnando l'inizio di una serie di misure discriminatorie. La tragica "Notte dei Cristalli" del 1938 vide una violenta ondata di violenza contro gli ebrei in tutta la Germania, segnando un punto di svolta nella persecuzione ebraica. In seguito, molti ebrei furono arrestati e deportati nei campi di concentramento, dove affrontarono terribili condizioni di vita e spesso la morte.


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