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Storia

La Rivoluzione russa

1.  La Rivoluzione Russa

La Rivoluzione russa, nota anche come "Grande rivoluzione russa" , è stato un importantissimo evento sociopolitico che si è verificato in Russia nel 1917. Tale rivoluzione ha portato al crollo dell'Impero russo e all'instaurazione iniziale della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, evolvendo poi nel 1922, a seguito della guerra civile russa, nell'Unione Sovietica. Questo movimento rappresentò un tentativo di mettere in pratica le teorie sociali ed economiche proposte da Karl Marx e Friedrich Engels.

1.1. La Rivoluzione di febbraio (1917)

L'economia dell'Impero russo si fonda sull'agricoltura. Durante la Prima guerra mondiale, numerosi contadini sono costretti ad abbandonare le campagne per prendere parte al conflitto. Di conseguenza, la produzione agricola diminuisce, provocando un aumento dei prezzi alimentari.

Nel marzo del 1917, a San Pietroburgo, operai e soldati si ribellano, dando vita a una rivoluzione. Fondano un soviet che, con un voto, decide di deporre lo zar, ossia l'imperatore, e stabilire un governo provvisorio. Questo avvenimento è noto come la Rivoluzione di febbraio, nonostante sia datato a marzo a causa del calendario diverso dell'Impero russo rispetto agli altri Paesi.

1.2. La Rivoluzione di ottobre (1917)

In tutto il Paese sorgono i soviet, con l'obiettivo di porre fine alla guerra e attuare una riforma per ridistribuire le terre (dai ricchi proprietari terrieri latifondisti ai contadini).

I soviet però sono divisi al loro interno: i bolscevichi propugnano una rivoluzione immediata, mentre i menscevichi sostengono riforme graduali.

Nel mese di aprile, il leader bolscevico Lenin fa ritorno dall'esilio e pubblica le "Tesi di aprile" sul giornale bolscevico "Pravda". Questo documento propone tre obiettivi molto chiari: la fine della guerra, l'instaurazione di un governo basato sui soviet e la nazionalizzazione (cioè il passaggio sotto il controllo diretto dello stato) di terre, industrie e banche.

Nel mese di novembre (ottobre per il calendario giuliano), i bolscevichi guidati da Lenin, Trotzkij e Stalin attuano una nuova rivoluzione contro il governo in carica e prendono il potere. Questo governo assegna le terre ai contadini e affida ai soviet la gestione delle fabbriche e delle banche. Inoltre, separa il potere dello Stato da quello della Chiesa e conferisce alle donne gli stessi diritti degli uomini. Nonostante l'impegno e gli sforzi profusi le condizioni in cui operare erano proibitive e perché l'arretratezza del Paese e la guerra rendeva tutto difficilissimo.

Successivamente, si svolgono le elezioni per l'Assemblea costituente, incaricata di redigere la Costituzione. I moderati vincono le elezioni ma Lenin, insoddisfatto, scioglie l'assemblea, concentra il potere nelle amnai dei bolscevichi ed elimina tutti gli altri partiti.

1.3. La guerra civile

Nel 1918 Lenin firma il Trattato di Brest-Litovsk con la Germania, portando la Russia fuori dalla guerra, ma accettando condizioni di pace onerose. Nel frattempo la situazione agricola non è migliorata e contribuisce allo scoppio di una guerra civile. Tra il 1918 e il 1920, l'Armata Rossa bolscevica si scontra con l'Armata Bianca dei conservatori. Gli Stati occidentali supportano l'Armata Bianca, temendo che la rivoluzione comunista possa estendersi anche in Occidente. Tuttavia, l'Armata Rossa, dopo qualche difficoltà iniziale,  alla fine prevale.

1.4. La nascita dell'URSS

Dopo la devastante guerra civile, la Russia versa in condizioni ancora più difficili. Per stimolare la ripresa economica, Lenin adotta la Nuova Politica Economica (NEP). La NEP reintroduce la libertà di commercio, consentendo ai contadini di cedere una parte dei loro prodotti allo Stato e di vendere il resto. Inoltre, viene consentita la libera impresa purché la ditta non preveda più di 20 dipendenti. Le grandi imprese e le banche rimangono sotto il controllo statale.

Nel 1922, la Russia si unisce ad altri Stati confinanti per formare l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS); si tratta di una federazione di repubbliche in cui però il potere è concentrato tutto nelle mani del Partico Comunista Russo.

In seguito, L'URSS stabilisce nuovi legami diplomatici con le nazioni occidentali più significative, segnando un cambio nei rapporti internazionali.

 

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