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I Decameron: trama, struttura, temi e considerazioni

Struttura e trama

Il capolavoro di Boccaccio è il Decameron, una raccolta di cento novelle scritte in volgare fiorentino tra il 1348 e il 1351.

L'opera però non è una semplice raccolta di novelle: l'autore infatti immagina che durante la peste del 1348, sette giovani donne e tre giovani uomini, per sfuggire alla malattia, si rifugiano in una villa fuori città. Qui si impegnano a raccontarsi reciprocamente una storia al giorno per dieci giorni consecutivi, seguendo specifici argomenti assegnati per ogni giornata: dall'amore infelice al lieto fine, dalle battute argute alle beffe divertenti, e così via.

Questo stratagemma (cornice) conferisce all'opera una struttura compatta e armoniosa nonostante la varietà dei temi trattati.

 

APPROFONDIMENTO>>> La novella è una narrazione in prosa breve e semplice, il cui pregio è dato soprattutto dalla capacità di sorprendere il lettore con l'originalità dell'invenzione e l'efficacia della conclusione.

 

I temi del Decameron

Il Decameron espone una serie di temi tra i quali spiccano i seguenti:

  • la fortuna, intesa come imprevisto: nell'opera, l'imprevisto è una forza non dipendente dalla volontà divina, che l'uomo deve imparare a gestire;
  • l'ingegno umano, capace di sfruttare la fortuna a proprio vantaggio o di risolvere situazioni complesse;
  • la parola, potente strumento in grado di deridere gli sciocchi, far ammutolire gli arroganti, ribaltare situazioni e così via;
  • l'amore, declinato in tutte le sue sfumature, dal sublime al passionale, dal tragico al volgare. L'amore fisico, terreno, è considerato una manifestazione sana e naturale dell'essere umano.
APPROFONDIMENTO>>> Pur senza contemplare termini eccessivamente espliciti o osceni nelle novelle del Decameron, l'aggettivo "boccaccesco" è divenuto sinonimo di "licenzioso".

 

Considerazioni sull'opera

Il principale obiettivo di Boccaccio è quello di osservare la vita concreta e gli innumerevoli comportamenti umani nelle loro molteplici manifestazioni.

Le cento novelle affrontano diversi temi che vanno dall'intenso dramma alla leggerezza comica, dalle passioni amorose più elevate alle beffe giocose ai danni degli ingenui. Ciò che distingue l'intero lavoro è il realismo dello scrittore, che riesce a dipingere una varietà di personaggi (sciocchi e furbi) e classi sociali (nobili, borghesi, popolani), con grande maesria.

Tra le classi sociali più rappresentate c'è sicuramente la borghesia cittadina descritta con dettagli sulle sue qualità pratiche, come il buon senso, la prontezza d'ingegno e l'intraprendenza, ma anche con i suoi vizi, come l'avidità e la spregiudicatezza. Ma nel Decameron trovano spazio anche i valori del mondo cortese - onore, senso civico, generosità e raffinatezza - pur in declino, che forniscono modelli utili a evitare che la concretezza borghese e mercantile degeneri in cattivo gusto. Ad esempio, alla superficialità di Chichibio si contrappone l'eleganza del suo padrone, e all'avarizia mercantile dei fratelli di Lisabetta si contrappone l'amore disinteressato della ragazza.

Colpisce anche la logica delle novelle: ogni personaggio è inserito in un contesto sociale specifico, e ogni evento è il risultato di una precisa sequenza di cause ed effetti.

 


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