NOTIZIA NOTIZIA LETTERATURA
Nel Medioevo la religione e la Chiesa avevano un ruolo fondamentale. Nei periodi più bui del Medioevo, quando carestie e scorrerie erano all'ordine del giorno e le genti per sopravvivere abbandonarono le città per rifugiarsi in campagna, la Chiesa fu l'unica istituzione in grado di organizzare e garantire un minimo di servizi e di supporto per la società. Fu grazie alla Chiesa che il sapere antico non andò perso e si riuscì a ricopiare e a trasmettere i testi antichi. Con il tempo inoltre la Chiesa, che già deteneva il dominio sulle questioni spirituali, contese all'Impero anche il potere temporale.
Purtroppo però le gerarchie ecclesiastiche non vivevano secondo i dettami della povertà evangelica ma erano spesso corrotte. In risposta a questa situazione nacquero movimenti che chiedevano il ritorno alla Chiesa delle origini. Alcuni di questi furono considerati dalla Chiesa estremamente pericolosi e furono condannati come eretici e aspramente contrastati e combattuti. Altri movimenti invece rimasero invece all'interno della Chiesa e furono da questa accettati. I più importanti di questi furono i domenicani e i francescani. Grazie alla predicazione di questi gruppi la Chiesa fu in parte rinnovata e purificata.
La poesia religiosa
All'inizio del Duecento comincia a svilupparsi in Italia, soprattutto nella parte centrale, una produzione letteraria di carattere religioso in volgare. Questa produzione comprendeva prediche, inni, vite di santi, lettere e soprattutto laudi, componimenti in lode di Dio che si ispirava ai componimenti poetici del vecchio testamento cioè i salmi.
Le laudi venivano cantate o recitate durante le processioni, le liturgie e gli spostamenti da una citta all'altra.
Questo tipo di produzione letteraria normalmente era scritta in latino ma con il tempo, a partire proprio dal Duecento, comincia a essere prodotta anche in volgare italiano per rispondere all'esigenza dei predicatori di farsi comprendere da tutti i fedeli.
Francesco d'Assisi
Nato ad Assisi nel 1182 Francesco, figlio del ricchissimo mercante Pietro Bernardone, viveva tra agi e divertimenti. In seguito alla guerra tra Assisi e Perugia e alla prigenia di un anno, maturò la conversione che culminò nella rinuncia ai propri beni e alla scelta di una vita in totale povertà.
Francesco cominciò a predicare il Vangelo e a vivere in povertà; il suo messaggio era così forte e genuino che in breve tempo si fece numerosi seguaci. In seguito creò la famosa regola dell'ordine basata sulla povertà e l'umiltà che ricevette l'approvazione da Innocenzo III nel 1210 e Onorio III nel 1223. Francesco dopo aver predicato in lungo il largo la povertà del Vangelo si ritira infine sui monti della Verna per dedicarsi alla preghiera e la penitenza. Muore ad Assisi nel 1226.
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