Achille si adira perché Agamennone gli sottrae la schiava Briseide, dono di guerra, offendendo il suo onore (timé). La sua ira lo porta a ritirarsi dalla battaglia, causando gravi perdite tra gli Achei e spingendo Patroclo a intervenire, con conseguenze fatali.
Ettore è un eroe legato alla famiglia e alla patria, combattente valoroso ma motivato dal dovere. Achille, invece, è impulsivo, guidato dall’onore personale e dall’ira. Ettore è più umano e riflessivo, mentre Achille incarna l’eroe tragico, consapevole del suo destino.
Patroclo indossa l’armatura per spaventare i Troiani e salvare le navi achee. Tuttavia, Ettore lo uccide, scatenando l’ira di Achille, che torna in battaglia per vendicarsi, uccidendo Ettore e cambiando le sorti della guerra.
Gli dèi intervengono costantemente (es. Atena aiuta gli Achei, Apollo protegge i Troiani), alterando battaglie, ingannando eroi o ispirando scelte. Rappresentano forze divine che si mescolano alle vicende umane, ma anche metafore del fato e delle passioni.
Il duello dovrebbe decidere la guerra senza altro spargimento di sangue, ma Afrodite salva Paride, dimostrando l’interferenza divina e l’impossibilità di una soluzione pacifica. Sottolinea anche la viltà di Paride, contrapposta all’onore di Menelao.
L’onore è centrale: Achille rifiuta di combattere per l’affronto di Agamennone, Ettore sceglie la battaglia per gloria nonostante i rischi, Agamennone cerca di mantenere la sua autorità. Anche i doni e le spoglie (es. l’armatura di Ettore) sono simboli di timé.
È un momento di umanità: Ettore mostra affetto per la famiglia, ma sceglie il dovere eroico, mentre Andromaca incarna il dolore delle donne in guerra. Emergono valori come l’amore, la pietà e la tragica consapevolezza del destino.
Priamo va a chiedere il corpo di Ettore, sfidando la morte. Achille, commosso, accetta e piange con lui: è un momento di riconciliazione che trascende l’odio, mostrando la comune umanità di vincitori e vinti.
Achille: eroe individualista, guidato dalla ricerca di gloria eterna e dall’ira.
Ettore: eroe sociale, combatte per la comunità, accettando il sacrificio per Troia.
Achille è invincibile ma distruttivo, Ettore è più umano e morale.
L’Iliade finisce con i funerali di Ettore, lasciando la guerra incompleta. Omero focalizza l’attenzione sul lutto e sulla pietà, non sulla vittoria. La caduta di Troia (raccontata nell’Odissea e nei poemi ciclici) non è centrale: il poema è una riflessione sull’eroismo, la morte e il destino.
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