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Primo Michele Levi (Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987)
Primo Levi nacque nel 1919 a Torino, città nella quale conseguì la laurea in Chimica. Divenuto partigiano antifascista, fu catturato nel 1943, e nel febbraio del 1944, in quanto ebreo, deportato nel campo di sterminio di Auschwitz dove rimase alcuni mesi e dove riuscì, quasi miracolosamente, a sopravvivere. L´esperienza lo segnò per sempre e confluì nel suo primo romanzo, Se questo è un uomo (1947), che, quasi come un diario, racconta la drammatica esperienza della prigionia. Il libro, considerato un classico della letteratura mondiale, si inserisce nel filone della memorialistica autobiografica e nel cosiddetto neorealismo.
Lavorò fino al 1975 come chimico in una fabbrica di vernici, collaborando con giornali e riviste e pubblicando romanzi, memorie, racconti e poesie orientando tutto il suo lavoro e dedicando tutto il suo impegno a raccontare le atrocità viste o subite.
Tra le altre sue opere va ricordato il romanzo, La tregua, che narra del ritorno alla vita normale dopo l´evento terribile e devastante dell´Olocausto (vi è anche descritto l´avventuroso viaggio di ritorno da Auschwitz a Torino).
Morì nel 1987, forse suicida.
(fonte immaggini | wikipedia)
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