1. Schemi di sintesi e ripasso
1.1. Che cos’è il nome
Il nome è la parte variabile del discorso che serve ad indicare persone, animali, cose, azioni, sentimenti, idee, concetti.
persone |
figlio |
animali |
cane |
cose |
casacca |
azioni |
corsa |
sentimenti, idee, concetti |
cperanza, intelligenza, povertà |
|
|
In altre parole, il nome indica tutto ciò che esiste nella realtà o che possiamo immaginare o pensare.
I nomi si differenziano per forma, struttura e tipologia.
1.2. Il significato del nome
Rispetto al significato, i nomi possono essere concreti, astratti, propri, comuni, individuali, collettivi.
concreti |
lupo |
astratti |
bellezza |
propri |
Mario |
comuni |
libro |
individuali |
pecora |
collettivi |
gregge |
1.2.1Nomi concreti e nomi astratti
I nomi concreti indicano persone, animali, oggetti realmente esistenti o immaginati come tali, che si percepiscono con i sensi.
I nomi astratti indicano entità (idee e concetti) che non hanno consistenza fisica che non si percepiscono con i sensi.
concreti |
Molfetta, tavolo, Minervino Murge, Zocca, ragazza, occhio, odore, brivido, carezza, oscurità |
astratti |
matematica, giustizia, religione, amore, felicità |
1.2.3Nomi comuni e nomi propri
I nomi comuni si riferiscono a persone, animali o cose in modo generico; in altre parole a interi gruppi, specie, categoria.
I nomi propri indicano una particolare persona, animale o cosa per distinguerla da altri della stessa specie o categoria.
comuni |
amico, zio |
propri |
Roberto, Puglia, Argo, Saturno |
1.2.4 Nomi individuali e nomi collettivi
I nomi individuali indicano una sola persona, un solo animale, una sola cosa.
I nomi collettivi, pur potendo essere anche singolari, indicano un insieme di persone, animali o cose.
individuali |
aereo, isola, pecora, lupo, mucca, nave |
collettivi |
stormo, arcipelago, gregge, branco, flotta |
Attenzione che i nomi collettivi possono essere sia singolari che plurali. Posso dire la biblioteca e le biblioteche; lo sciame e gli sciami.
Di conseguenza è importante far concordare il verbo con il numero del nome collettivo. Per esempio si dirà il gruppo di studenti responsabili è statoindividuato e non il gruppo di studenti responsabili sono stati individuati.
1.3. La forma del nome
Essendo parti variabili del discorso, i nomi sono formati da una radice fissa (che indica il significato) e da una desinenza variabile, che permette di distinguere la forma del nome. Esempio bambino ha come radice la parte bambin e come desinenza la o.
La forma dei nomi varia in base al genere e al numero. Abbiamo così nomi maschili, femminili, singolari e plurali.
maschili |
bambino |
femminili |
bambina |
singolare |
bambino, bambina |
plurale |
bambini, bambine |
1.3.1 Nomi maschili e nomi femminili
I nomi possono essere maschili o femminili. Non esistono regole fisse per stabilire il genere dei nomi, però esistono alcuni criteri generali per capire se un nome è maschile o femminile.
Genere prevalente in base alla desinenza: molti nomi maschili terminano in -o (Marco, Paolo, Giorgio), mentre molti nomi femminili terminano in -a (Anna, Laura, Martina). Tuttavia, esistono eccezioni: alcuni nomi maschili terminano in -a (Andrea, Luca, Elia), mentre alcuni nomi femminili terminano in -o (Dido, Cleo).
A seconda di come si ottiene il maschile e il femminile i nomi si dividono in quattro gruppi: mobili, indipendenti, di genere comune e promiscui.
1.3.1.1 I nomi mobili
I nomi mobili sono quelli che nel passaggio dalla forma maschile a quella femminile cambiano solo la desinenza. esempio bambin-o, bambin-a
Figlio |
figlia |
Appartengono al gruppo dei nomi mobili anche quelli che nel passaggio dalla forma maschile a quella femminile cambiano la desinenza in modo irregolare rispetto alla maggioranza dei nomi oppure aggiungono un suffisso, oppure modificano leggermente anche la desinenza..
1.3.1.2 I nomi indipendenti
I nomi indipendenti sono quelli che nel passaggio dalla forma maschile a quella femminile cambiano sia la radice sia la desinenza
Uomo |
Donna |
Padre |
Madre |
Fratello |
Sorella |
Genero |
nuora |
1.3.1.3 I nomi di genere comune
I nomi di genere comune sono quelli che nel passaggio dal maschile al femminile non cambiano la forma (quindi non cambiano nemmeno al desinenza) ma prendono l'articolo maschile o femminile a seconda dei casi.
il vigile |
la vigile |
il custode |
la custode |
il nipote |
la nipote |
un artista |
un'artista |
1.3.1.4 I nomi di genere promiscuo
I nomi di genere promiscuo hanno una forma unica al maschile o al femminile; quindi non è possibile cambiare genere. Per indicare il il maschio o la femmina dell'animale di cui si parla si aggiunge la parola "maschile" o "femmina".
il serpente maschio |
il serpente femmina |
la tigre maschio |
la tigre femmina |
la pantera maschio |
la pantera femmina |
1.3.2 Il cambiamento di numero: i nomi singolari e plurali
Rispetto al numero, i nomi possono essere di quattro tipi: variabili, invariabili, difettivi, sovrabbondanti.
1.3.2.1 I nomi variabili
I nomi variabili sono quelli che nel passaggio dalla singolare al plurale cambiano solo la desinenza
Profeta |
Profeti |
Lavoro |
lavori |
1.3.2.2 I nomi invariabili
I nomi invariabili sono quelli che nel passaggio dalla singolare al plurale restano immutati
nomi formati da una sola sillaba |
Gru, sci, re |
Nomi terminanti con una vocale accentata |
Papà, lunedì, oblò |
Nomi terminanti in –i |
Tesi, ipotesi, crisi, oasi |
Nomi femminili terminanti in –o |
Biro, stilo, radio |
Nomi di origine straniera |
Bar, camion, garage |
1.3.2.3 I nomi difettivi
I nomi difettivi sono quelli che mancano del singolare o del plurale
nomi di alcuni metalli o elementi chimici |
Il rame, il petrolio, l’ossigeno |
Nomi di alcuni alimenti e di alcune malattie |
Il latte, il miele, il morbillo, l’influenza |
Nomi di mesi e festività |
Aprile, ottobre, la Pasqua, il Ferragosto, il Natale |
Alcuni nomi collettivi |
La prole, il bestiame |
Nomi che indicano concetti astratti |
La bontà, l’onestà |
Che indicano elementi unici in natura |
L’equatore, l’aria |
1.3.2.4 I nomi sovrabbondanti
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