1. La soluzione finale
1.1. I campi di concentramento
Per affermare il dominio della "razza ariana", Hitler avviò la "soluzione finale". Questa politica si prefiggeva di segregare ed eliminare gli ebrei ma colpì anche altri gruppi di persone considerati "esemplari imperfetti".
Già negli anni Trenta, gli ebrei erano stati schedati, obbligati a indossare la stella gialla e confinati nei ghetti (come quello di Varsavia) dove morivano a migliaia.
Durante la guerra però si procedette con ulteriori crudeltà: furono istituiti i campi di concentramento, dove venivano deportati e sottoposti a lavori forzati prigionieri politici, prigionieri di guerra, criminali comuni, Rom, Sinti ed ebrei. La mortalità nei campi era altissima a causa di stenti e fame.
La "soluzione finale" venne attuata a partire dal 1942 attraverso i campi di sterminio, come Sobibor, Treblinka e Auschwitz in Polonia, dove per uccidere in massa e velocemente migliaia di persone vennero utilizzate le camere a gas.
Secondo una stima prudente, complessivamente, furono uccisi circa 6 milioni di ebrei.
1.2. Shoah
La parola "Shoah", di origine ebraica, è presente nella Bibbia con il significato di "tempesta devastante". È stata adottata dagli ebrei per descrivere il genocidio sistematico perpetrato dai nazisti e dai loro alleati contro gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, avvenuto tra il 1933 e il 1945 nei campi di concentramento.
Questo termine va oltre il concetto di "Olocausto", che alcuni ebrei ritengono implichi una presunta responsabilità ebraica. La Shoah, invece, sottolinea l'origine ferocemente politica e disumana del genocidio, evitando interpretazioni ambigue o fuorvianti.
www.123scuola.com