Ugo Foscolo nacque nel 1778 a Zante (o Zacinto) una delle isole Ionie, possedimento della repubblica di Venezia, da madre greca e padre veneziano. Tanto la nascita in un’isola legata alla cultura greca quanto la nazionalità della madre ebbero una certa influenza nell’amore di Foscolo per il mondo classico.
Dopo aver compiuto i primi studi a Spalato, alla morte del padre si trasferì a Venezia (1793) dove subì il fascino delle idee nate dalla rivoluzione francese e divenne un sostenitore delle politiche di Napoleone.
Quando, però, Napoleone, con il trattato di Campoformio (1797), cedette Venezia all'Austria, la delusione del poeta fu grandissima. Questa esperienza lo segnò profondamente e pur continuando a seguire gli eserciti napoleonici manterrà un atteggiamento sempre più critico. Fu in questo periodo che iniziò il suo esilio volontario che lo portò a rifugiarsi a Milano, dove comparve la prima edizione del carme Dei sepolcri, e in seguito a Bologna dove si arruolò nella guardia nazionale e combatté insieme con i Francesi nella battaglia di Marengo (1800) con cui Napoleone conquistò l'Italia. In questo periodo venne a contatto con illustri letterati come Giuseppe Parini e Vincenzo Monti e collaborò al “Monitore Italiano” e ad altri periodici dando alla stampa vari scritti.
Nel 1804 seguì la spedizione preparata dall'imperatore contro l'Inghilterra e soggiornò per due anni nella Francia meridionale dove, senza mai rinunciare ad una serie di amori appassionati, visse un periodo di relativa calma.
Tornato in patri visse tra Venezia, Bologna e Milano. Nel 1808 fu nominato professore d'eloquenza a Pavia, ma la cattedra fu soppressa dopo poco tempo. Nel 1815 il poeta rifiutò per coerenza ideologica l'incarico a dirigere la "Biblioteca italiana" affidatogli dagli austriaci rientrati in Lombardia. Preferì ancora una volta l'esilio, prima in Svizzera e poi a Londra.
Qui visse pubblicando le sue opere ma a causa del suo stile di vita spesso eccessivo, sperperò tutto e trascorse gli ultimi anni della su vita sempre più solo e afflitto dai debiti confortato solo dalla figlia Floriana e da alcuni cari amici.
Morì a Londra a 49 anni nel 1827