La canzone
Tradizionalmente per canzone si intende un componimento poetico formato da un numero variabile di strofe dette stanze (di solito cinque o sette) divise in due parti chiamate fronte e sirma. La fronte si divide in due piedi mentre la sirma può rimanere indivisa o suddividersi in due parti chiamate volte. Spesso, ma non sempre, la canzone si conclude con una stanza più piccola detta congedo (caratterizzata da una struttura metrica ripresa dalla sirima) che ha lo scopo di specificare il significato o il fine della canzone. I versi, di varia misura nell’uso antico, sono solo endecasillabi e settenari a partire da Petrarca che rende canonica la forma (si parla perciò anche di canzone petrarchesca)
Nella canzone libera si alternano endecasillabi e settenari, ma le stanze sono di estensione variabile, non hanno schema fisso e prevedono rime libere. Questa forma sui generis, trova applicazione nella canzone leopardiana, forma di molti tra i Canti come ad esempio A Silvia e Il passero solitario.
Vedi anche: http://www.treccani.it/enciclopedia/canzone_(Enciclopedia-dell'Italiano)/