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L'Autobiografia

L'Autobiografia
Autore: Sistema
Data: 20/11/2025
Tipo: Materiale didattico
Dimensione: 4837 caratteri
Quiz sui testi

L'autobiografia è un tipo di testo in cui l'autore racconta e interpreta la propria vita, o un suo periodo significativo, unendo il ricordo dei fatti alla riflessione su di essi. A differenza di un semplice diario o di un curriculum vitae, l'autobiografia non si limita a elencare eventi, ma cerca di darne un senso, di trovare un filo conduttore e di esplorare la formazione della propria identità.

A seconda dello scopo, dello stile e del rapporto che l'autore instaura con la propria storia e con il lettore, è possibile individuare diverse tipologie di autobiografia.

Esistono principalmente due categorie fondamentali:

L'autobiografia in senso stretto: È una narrazione retrospettiva in prosa, in cui l'autore, ormai adulto o anziano, rievoca la propria esistenza con un intento dichiaratamente riflessivo e ricostruttivo. L'accento è posto sulla ricerca di sé, sull'analisi interiore e sul significato dell'esperienza vissuta. Un classico esempio sono le Confessioni di Jean-Jacques Rousseau.

Le forme autobiografiche ibride e affini: In questa categoria rientrano tutte quelle scritture del sé che non seguono la forma del racconto retrospettivo completo, ma che ne condividono la sostanza.

  • Il diario: Scrittura quotidiana e immediata, che registra gli eventi e gli stati d'animo man mano che accadono, senza la prospettiva di sintesi tipica dell'autobiografia.

  • Le memorie: Si concentrano meno sulla vita interiore e più sugli eventi storici, politici o sociali a cui l'autore ha preso parte, dandone la propria testimonianza.

  • L'autofiction: Un genere moderno che mescola volontariamente elementi autobiografici veri e propri con l'invenzione narrativa, sfidando il confine tra realtà e finzione.


Brevi cenni storici

Il bisogno di raccontare sé stessi ha radici antiche, ma l'autobiografia come genere letterario consapevole si afferma in epoca relativamente recente.

Uno degli esempi più antichi e celebrati sono le Confessioni di Sant'Agostino (IV-V secolo d.C.), un'opera in cui l'autore, attraverso il racconto della sua giovinezza turbolenta e della sua conversione, compie un profondo viaggio di analisi interiore alla ricerca di Dio e della verità.

Bisognerà attendere il Rinascimento, con la nuova centralità data all'individuo, per vedere una fioritura di scritti autobiografici. Benvenuto Cellini, nella sua Vita (XVI secolo), non racconta una conversione spirituale, ma celebra il proprio genio artistico, i suoi successi e le sue passioni terrene, offrendo un ritratto vivido e orgoglioso di sé.

Il Settecento, il secolo dei Lumi e della ragione, vede la nascita dell'autobiografia moderna con le Confessioni di Jean-Jacques Rousseau. Egli si propone di svelare l'uomo nella sua interezza, senza maschere, con i suoi vizi e le sue virtù, con l'obiettivo di presentare "un uomo nella tutta la verità della natura".

Nell'Ottocento e nel Novecento, il genere si espande e si ramifica. Dagli scritti introspettivi di Giacomo Leopardi allo studio della memoria di Marcel Proust, fino alle autobiografie del Novecento che spesso affrontano traumi collettivi (come quelle dei sopravvissuti ai Lager), la scrittura di sé diventa uno strumento sempre più complesso per esplorare l'identità, il tempo e la storia.

Il romanzo autobiografico

Un caso particolare e molto significativo è il romanzo autobiografico. In quest'opera, l'autore attinge in modo massiccio alla propria esperienza personale, ma la traduce in una narzione finzionale, cambiando spesso i nomi dei personaggi e alterando, condensando o romanzando alcuni eventi per esigenze artistiche. Esempi emblematici sono David Copperfield di Charles Dickens, che rielabora le difficoltà della sua infanzia, o, in Italia, Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, che pur basandosi su ricordi reali, assume la struttura e la libertà del romanzo.