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Il testo narrativo – Approfondimenti: incipit e finali

Il testo narrativo – Approfondimenti: incipit e finali
Autore: Sistema
Data: 30/09/2025
Tipo: Materiale didattico
Dimensione: 9002 caratteri
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Dettagliata

mindmap root((Incipit e Finali)) 1. Incipit In medias res "Correvano a perdifiato..." Descrittivo "La piazza era vuota..." Narrativo classico "Era una mattina di settembre..." Dialogico "«Non dire a nessuno...»" Riflessivo "Avevo sempre creduto..." 2. Finali Chiuso "Il verdetto fu chiaro..." Aperto "Nessuno ebbe il coraggio di aprire." Circolare "Ogni mattina Carlo si svegliava..." Sospeso "Il telefono squillò di nuovo..." A sorpresa "Il ladro si tolse il cappuccio..."

1.  Che cosa sono incipit e finali

L’incipit è l’apertura di un testo narrativo: il momento in cui il lettore fa il primo passo dentro la storia. Qui l’autore deve catturare l’attenzione, fornire un orientamento (chi, dove, quando, cosa sta accadendo) e stabilire il tono del racconto. Un incipit ben costruito incuriosisce e stimola il desiderio di proseguire la lettura.

Il finale è la conclusione della vicenda. Non si limita a chiudere le azioni dei personaggi, ma trasmette un’impressione forte, che spesso resta nella memoria del lettore. Può risolvere i conflitti, aprire nuove domande, sorprendere o lasciare spazio all’immaginazione.


2. Tipi di incipit

Gli incipit possono presentarsi in modi diversi, ciascuno con un effetto particolare:

  • In medias res
    La storia comincia direttamente dentro l’azione.
    Esempio:

    “Correvano a perdifiato lungo la scogliera, senza voltarsi indietro: dietro di loro, il rumore dei passi si faceva sempre più vicino.”

  • Descrittivo
    L’autore apre con un paesaggio, un oggetto o un’atmosfera che introduce il tono della narrazione.
    Esempio:

    “La piazza era vuota, e le persiane chiuse lasciavano filtrare solo spiragli di luce. Sembrava che l’intero paese trattenesse il respiro.”

  • Narrativo classico
    Si introducono personaggi e coordinate spazio-temporali in modo tradizionale.
    Esempio:

    “Era una mattina di settembre del 1925 quando Giovanni lasciò il suo villaggio per la prima volta.”

  • Dialogico
    L’apertura è affidata alle parole di un personaggio, che catturano subito l’attenzione.
    Esempio:

    “«Non dire a nessuno quello che hai visto», sussurrò Marta, stringendomi la mano.”

  • Riflessivo
    Parte da un pensiero o da una riflessione, spesso di tono filosofico o personale.
    Esempio:

    “Avevo sempre creduto che la fortuna fosse un dono casuale, finché non compresi che ognuno di noi se la costruisce, passo dopo passo.”


3.  Tipi di finali

Anche i finali assumono forme diverse, ciascuna con effetti narrativi specifici:

  • Chiuso
    La vicenda trova una conclusione netta.
    Esempio:

    “Il processo si concluse e il verdetto fu chiaro: da quel giorno nessuno avrebbe più dubitato della sua innocenza.”

  • Aperto
    Rimangono interrogativi e spazi di interpretazione.
    Esempio:

    “Quando bussarono di nuovo alla porta, nessuno ebbe il coraggio di aprire.”

  • Circolare
    Il finale richiama l’inizio, creando una struttura armonica.
    Esempio:

    Incipit: “Ogni mattina Carlo si svegliava alle sei, guardando fuori dalla stessa finestra.”
    Finale: “E anche quella mattina, dopo tutto ciò che era accaduto, Carlo si svegliò alle sei e guardò fuori dalla stessa finestra.”

  • Sospeso
    L’azione non si conclude del tutto, lasciando tensione.
    Esempio:

    “Il telefono squillò di nuovo. Marco esitò, tese la mano verso la cornetta… e lo squillo continuò.”

  • A sorpresa
    Rovescia le aspettative del lettore con un colpo di scena.
    Esempio:

    “Il ladro si tolse il cappuccio: sotto c’era il volto di suo fratello.”


4.  Esempio completo

Un incipit narrativo classico:

“Era il 14 luglio del 1943 quando Anna varcò la soglia della stazione. Aveva con sé una valigia leggera e una lettera piegata in tasca.”

E un possibile finale aperto della stessa storia:

“Il treno partì tra sbuffi di fumo. Anna non si voltò indietro. Nessuno, quella mattina, seppe dove fosse diretta.”

Qui l’incipit fornisce contesto (data, luogo, personaggio) e il finale lascia in sospeso il destino della protagonista, stimolando l’immaginazione del lettore.