Mappe Concettuali
Dettagliata
1. Che cosa sono incipit e finali
L’incipit è l’apertura di un testo narrativo: il momento in cui il lettore fa il primo passo dentro la storia. Qui l’autore deve catturare l’attenzione, fornire un orientamento (chi, dove, quando, cosa sta accadendo) e stabilire il tono del racconto. Un incipit ben costruito incuriosisce e stimola il desiderio di proseguire la lettura.
Il finale è la conclusione della vicenda. Non si limita a chiudere le azioni dei personaggi, ma trasmette un’impressione forte, che spesso resta nella memoria del lettore. Può risolvere i conflitti, aprire nuove domande, sorprendere o lasciare spazio all’immaginazione.
2. Tipi di incipit
Gli incipit possono presentarsi in modi diversi, ciascuno con un effetto particolare:
-
In medias res
La storia comincia direttamente dentro l’azione.
Esempio:“Correvano a perdifiato lungo la scogliera, senza voltarsi indietro: dietro di loro, il rumore dei passi si faceva sempre più vicino.”
-
Descrittivo
L’autore apre con un paesaggio, un oggetto o un’atmosfera che introduce il tono della narrazione.
Esempio:“La piazza era vuota, e le persiane chiuse lasciavano filtrare solo spiragli di luce. Sembrava che l’intero paese trattenesse il respiro.”
-
Narrativo classico
Si introducono personaggi e coordinate spazio-temporali in modo tradizionale.
Esempio:“Era una mattina di settembre del 1925 quando Giovanni lasciò il suo villaggio per la prima volta.”
-
Dialogico
L’apertura è affidata alle parole di un personaggio, che catturano subito l’attenzione.
Esempio:“«Non dire a nessuno quello che hai visto», sussurrò Marta, stringendomi la mano.”
-
Riflessivo
Parte da un pensiero o da una riflessione, spesso di tono filosofico o personale.
Esempio:“Avevo sempre creduto che la fortuna fosse un dono casuale, finché non compresi che ognuno di noi se la costruisce, passo dopo passo.”
3. Tipi di finali
Anche i finali assumono forme diverse, ciascuna con effetti narrativi specifici:
-
Chiuso
La vicenda trova una conclusione netta.
Esempio:“Il processo si concluse e il verdetto fu chiaro: da quel giorno nessuno avrebbe più dubitato della sua innocenza.”
-
Aperto
Rimangono interrogativi e spazi di interpretazione.
Esempio:“Quando bussarono di nuovo alla porta, nessuno ebbe il coraggio di aprire.”
-
Circolare
Il finale richiama l’inizio, creando una struttura armonica.
Esempio:Incipit: “Ogni mattina Carlo si svegliava alle sei, guardando fuori dalla stessa finestra.”
Finale: “E anche quella mattina, dopo tutto ciò che era accaduto, Carlo si svegliò alle sei e guardò fuori dalla stessa finestra.” -
Sospeso
L’azione non si conclude del tutto, lasciando tensione.
Esempio:“Il telefono squillò di nuovo. Marco esitò, tese la mano verso la cornetta… e lo squillo continuò.”
-
A sorpresa
Rovescia le aspettative del lettore con un colpo di scena.
Esempio:“Il ladro si tolse il cappuccio: sotto c’era il volto di suo fratello.”
4. Esempio completo
Un incipit narrativo classico:
“Era il 14 luglio del 1943 quando Anna varcò la soglia della stazione. Aveva con sé una valigia leggera e una lettera piegata in tasca.”
E un possibile finale aperto della stessa storia:
“Il treno partì tra sbuffi di fumo. Anna non si voltò indietro. Nessuno, quella mattina, seppe dove fosse diretta.”
Qui l’incipit fornisce contesto (data, luogo, personaggio) e il finale lascia in sospeso il destino della protagonista, stimolando l’immaginazione del lettore.