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Il testo narrativo - Approfondimenti: L'ordine della narrazione

Il testo narrativo - Approfondimenti: L'ordine della narrazione
Autore: Sistema
Data: 29/09/2025
Tipo: Materiale didattico
Dimensione: 9437 caratteri
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Dettagliata

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Fabula e intreccio di Zanichelli editore

Fabula e intreccio di Zanichelli editore • Durata: 2:50

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Introduzione

Quando raccontiamo una storia, possiamo scegliere di presentare gli eventi seguendo l'ordine in cui sono realmente accaduti, oppure possiamo decidere di modificare questa sequenza per rendere il racconto più interessante, creare suspense o sorprendere il lettore. L'ordine della narrazione è quindi uno degli strumenti più importanti a disposizione di chi scrive, capace di trasformare radicalmente l'esperienza di lettura.

1.La Fabula e l'Intreccio

Per comprendere l'ordine della narrazione, è fondamentale conoscere due concetti chiave: la fabula e l'intreccio.

1.1La Fabula

La fabula (o storia) è la sequenza cronologica degli eventi così come sono realmente accaduti nel mondo della narrazione. È l'ordine naturale e logico dei fatti, quello che otterremmo se riordinassimo tutti gli avvenimenti dalla causa all'effetto, dal primo all'ultimo.

Esempio: Mario si sveglia, fa colazione, esce di casa, prende l'autobus, arriva a scuola, entra in classe.

1.2 L'Intreccio

L'intreccio (o plot) è invece l'ordine in cui l'autore decide di presentare questi eventi al lettore. L'autore può scegliere di raccontare la storia seguendo l'ordine cronologico oppure può alterarlo, creando così effetti narrativi particolari.

Esempio: Mario entra in classe tutto sudato e trafelato. Cosa gli è successo? Poche ore prima si era svegliato in ritardo, aveva saltato la colazione, era uscito di corsa e aveva perso l'autobus...

2. I Tre Tipi di Ordine Narrativo

Quando l'autore presenta i fatti secondo il normale ordine cronologico, fabula e intreccio coincidono. Ma l'autore può organizzare gli eventi di una storia in modo che fabula e intreccio non coincidano. Esistono quindi tre modalità principali con cui un narratore può organizzare gli eventi di una storia.

1. Ordine Lineare o Cronologico

Nell'ordine lineare, fabula e intreccio coincidono perfettamente. Gli eventi vengono presentati esattamente nell'ordine in cui sono accaduti, dal primo all'ultimo, senza salti temporali.

Esempio: "C'era una volta una bambina che viveva con la mamma. Un giorno la mamma le chiese di portare un cestino alla nonna. La bambina partì e nel bosco incontrò il lupo..."

2. Ordine con Analessi (Flashback)

L'analessi, comunemente chiamata flashback, è un salto indietro nel tempo. Il narratore interrompe il racconto del presente per tornare a eventi del passato, poi riprende la narrazione dal punto in cui l'aveva lasciata.

Esempio: "Marco guardò la vecchia fotografia e sorrise. Ricordava perfettamente quel giorno di dieci anni prima, quando..."

3. Ordine con Prolessi (Flashforward)

La prolessi, o flashforward, è un salto in avanti nel tempo. Il narratore anticipa eventi che accadranno in futuro, creando aspettativa nel lettore.

Esempio: "Se avesse saputo cosa sarebbe successo quella sera, non sarebbe mai uscito di casa. Ma ora camminava ignaro verso il suo destino..."

 

3.  Perché Alterare l'Ordine Cronologico?

Gli autori modificano l'ordine naturale degli eventi per rendere la narrazione più efficace. Nascondendo informazioni e rivelandole gradualmente si crea suspense, mantenendo alta la curiosità del lettore. I flashback permettono di esplorare il passato dei personaggi, rendendo comprensibili le loro azioni presenti e aggiungendo profondità psicologica.

Presentare prima gli effetti e poi le cause costruisce il mistero, invitando il lettore a ricostruire la verità come un detective. Accostare eventi distanti nel tempo evidenzia parallelismi e contrasti significativi, sottolineando temi importanti della storia.

Infine, un ordine non lineare coinvolge attivamente il lettore, che deve ricostruire mentalmente la fabula collegando i vari pezzi temporali. Questo sforzo trasforma la lettura in un'esperienza più stimolante e partecipativa.

 

4. Segnali dell'Alterazione Temporale

Per non confondere il lettore, gli autori usano diversi segnali per indicare i salti temporali:

Segnali linguistici:

  • Avverbi di tempo: "un tempo", "anni prima", "in futuro", "allora"
  • Verbi al trapassato prossimo per il flashback: "aveva fatto", "era stato"
  • Condizionale passato per la prolessi: "avrebbe scoperto", "sarebbe accaduto"

Segnali grafici:

  • Cambio di capitolo o paragrafo
  • Uso di corsivi o caratteri diversi
  • Spazi bianchi nella pagina
  • Linee di separazione

 

5. Esempi Letterari

"L'Odissea" di Omero

Il poema inizia in medias res, con Ulisse sull'isola di Calipso. Solo successivamente, attraverso un lungo flashback, il protagonista racconta le sue avventure precedenti.

"Harry Potter" di J.K. Rowling

I romanzi usano frequentemente flashback (come i ricordi nel Pensatoio) per rivelare informazioni cruciali sul passato dei personaggi e sulla storia del mondo magico.

 

6.  Conclusione

L'ordine della narrazione è uno strumento potente nelle mani di chi scrive. La scelta tra seguire la cronologia naturale degli eventi o alterarla attraverso flashback e flashforward non è mai casuale, ma risponde a precise esigenze narrative: creare suspense, approfondire i personaggi, costruire il mistero o semplicemente rendere la storia più coinvolgente.

Comprendere come funziona l'ordine narrativo non serve solo a leggere meglio i testi, ma anche a diventare scrittori più consapevoli, capaci di controllare il tempo della narrazione per ottenere gli effetti desiderati sui propri lettori. Ogni storia può essere raccontata in infiniti modi diversi: sta all'autore scegliere quello più efficace per il messaggio che vuole trasmettere.