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L’Ermetismo: la poesia che parla sottovoce che lascia un’eco profonda.

L’Ermetismo: la poesia che parla sottovoce che lascia un’eco profonda.
Autore: Sistema
Data: 20/10/2025
Tipo: Materiale didattico
Dimensione: 2455 caratteri
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L'Ermetismo fu una corrente poetica italiana sviluppatasi principalmente negli anni '30 e '40 del Novecento, caratterizzata da un linguaggio ellittico, analogico e spesso di difficile interpretazione. Il termine, coniato dal critico Francesco Flora, richiama la figura mitica di Ermete Trismegisto, simbolo di conoscenza occulta.

I poeti ermetici, tra cui spiccano Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale (anche se con posizioni più sfumate), reagirono alla retorica e al sentimentalismo della poesia precedente, cercando una "parola pura", essenziale e capace di evocare significati profondi attraverso immagini simboliche e analogie spesso oscure.

Temi centrali dell'Ermetismo sono la solitudine esistenziale, l'angoscia dell'uomo moderno, la fragilità della vita e la difficoltà di comunicazione. La poesia ermetica si concentra sull'interiorità del poeta, sulla brevità del verso e sull'abolizione della punteggiatura, lasciando al lettore un ruolo attivo nell'interpretazione del testo.

In un periodo storico segnato da totalitarismi e conflitti, l'Ermetismo rappresentò anche una forma di resistenza intellettuale, un ripiegamento sull'io e sulla ricerca di un senso più profondo dell'esistenza attraverso la forza evocativa della parola.

Stile dell’Ermetismo

La poesia ermetica si distingue per uno stile ellittico e concentrato, che riduce al minimo congiunzioni e articoli, puntando su versi brevi e densi di significato.
L’espressione è affidata a metafore ardite, analogie suggestive e simboli oscuri, spesso senza spiegazioni.
La punteggiatura è assente o scarsa, il che lascia al lettore ampio margine interpretativo.
Grande importanza è data al suono delle parole (fonosimbolismo) e alla sperimentazione linguistica, per rendere percepibile l’ineffabile.