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Filippo Tommaso Marinetti

Filippo Tommaso Marinetti
Autore: Sistema
Data: 20/10/2025
Tipo: Materiale didattico
Dimensione: 3525 caratteri
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1. Biografia

Filippo Tommaso Marinetti nacque ad Alessandria d’Egitto nel 1876, da genitori italiani benestanti. Studiò in Francia, dove entrò in contatto con la cultura simbolista e con le avanguardie artistiche europee. Tornato in Italia nei primi anni del Novecento, si stabilì a Milano, città che considerava simbolo della modernità e del progresso.

Nel 1909 pubblicò su Le Figaro (importante quotidiano francese) il Manifesto del Futurismo, dando inizio al movimento futurista, destinato a influenzare la letteratura, le arti visive, la musica e persino la politica. Marinetti fu anche molto attivo nel sostenere l’interventismo italiano nella Prima guerra mondiale e aderì in seguito al fascismo, sperando che esso realizzasse la rivoluzione modernista auspicata dal Futurismo.

Morì a Bellagio nel 1944, ormai isolato, ma il suo ruolo come fondatore e promotore del Futurismo è rimasto fondamentale nella storia della cultura del Novecento.


2. Opere principali

Oltre ai manifesti, che sono forse i testi più importanti per capire il Futurismo, Marinetti scrisse poesie, romanzi e testi teatrali. Alcune opere fondamentali sono:

  • "Manifesto del Futurismo" (1909): testo fondativo, che esalta la velocità, la guerra, la macchina e il disprezzo per il passato.
  • "Zang Tumb Tumb" (1914): poema sperimentale sulla guerra, che usa suoni, parole in libertà e grafica innovativa per trasmettere il caos del conflitto.
  • "Manifesto tecnico della letteratura futurista" (1912): spiega come si deve rinnovare la scrittura usando la “parola in libertà” e rompendo le regole tradizionali.
  • "8 anime in una bomba", "Come si seducono le donne" e altri testi teatrali: sono provocatori, rapidi e ricchi di elementi moderni, pensati per scuotere il pubblico.

3. Il pensiero e la poetica

Il pensiero di Marinetti e del Futurismo si fonda su una rottura radicale con il passato. I futuristi volevano una cultura nuova, moderna, violenta e dinamica, che rispecchiasse la vita industriale e meccanizzata del Novecento. Alcuni punti chiave del suo pensiero:

  • Esaltazione della velocità, della macchina e della tecnologia.
  • Rifiuto della tradizione, dei musei, delle biblioteche e del sentimentalismo.
  • Guerra come “igiene del mondo”, cioè come forza che distrugge il vecchio per creare il nuovo.
  • Sperimentazione linguistica: Marinetti abbandona la punteggiatura, usa parole isolate, suoni onomatopeici, caratteri tipografici diversi e disordine grafico per rendere il movimento, il rumore e l’energia.

La sua poetica è strettamente legata all’azione: la letteratura non deve più descrivere, ma agire, colpire, scuotere. Da qui nasce l’idea della “parola in libertà”, che rompe con la sintassi tradizionale per imitare il ritmo frenetico del mondo moderno.