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Italo Svevo

Italo Svevo
Autore: Sistema
Data: 20/10/2025
Tipo: Materiale didattico
Dimensione: 2563 caratteri
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1.1 Biografia

Italo Svevo, pseudonimo di Aron Ettore Schmitz, nacque a Trieste nel 1861 da una famiglia borghese di origine ebraica. Cresciuto in un ambiente multiculturale e mitteleuropeo, studiò in Germania e lavorò a lungo come impiegato e uomo d’affari, esperienza che influenzò profondamente la sua visione del mondo. La sua carriera letteraria fu inizialmente segnata da scarso successo, tanto che dopo i primi romanzi abbandonò la scrittura per anni. Fu solo grazie all’amicizia con James Joyce, conosciuto a Trieste, che Svevo tornò alla narrativa, ottenendo finalmente il riconoscimento con la sua opera più celebre, La coscienza di Zeno. Morì nel 1928 in seguito a un incidente automobilistico.


1.2 Le opere

Svevo pubblicò tre romanzi fondamentali: Una vita (1892), Senilità (1898) e La coscienza di Zeno (1923). I primi due, incentrati su personaggi deboli e inetti, passarono quasi inosservati. Con La coscienza di Zeno, invece, Svevo si affermò come uno dei grandi innovatori della narrativa europea del Novecento. Il romanzo è costruito come un’autobiografia ironica e disordinata di Zeno Cosini, un uomo in perenne conflitto con se stesso e con la società. L’opera si distingue per l’uso del monologo interiore, l’analisi psicologica e un narratore inaffidabile, elementi che anticipano la narrativa modernista.


1.3 Il pensiero e la poetica

Il pensiero di Svevo è profondamente influenzato dalla psicoanalisi, in particolare dalle teorie di Freud, che l’autore integra nella sua riflessione sull’identità e sull’inconscio. Nei suoi romanzi, i protagonisti sono spesso inetti, incapaci di affrontare la realtà e costretti a rifugiarsi nell’autoinganno o nell’introspezione. Svevo rompe con il realismo ottocentesco, preferendo una rappresentazione soggettiva e frammentata dell’esperienza umana. La sua poetica si basa sull’ironia, sull’ambiguità e sulla consapevolezza che la coscienza non è uno strumento affidabile per conoscere se stessi. Attraverso i suoi personaggi, Svevo mette in scena la crisi dell’uomo moderno, diviso tra aspirazioni e inadeguatezza.