"Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie"
Contesto:
Scritta nel 1918 sul fronte francese durante la Prima Guerra Mondiale, Soldati è una delle poesie più brevi e intense di Ungaretti, appartenente alla raccolta L’allegria. Riflette la precarietà della vita dei soldati, sospesi tra la vita e la morte come foglie autunnali pronte a cadere.
Analisi dettagliata:
1. Struttura e linguaggio
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4 versi liberi, senza punteggiatura, tipici dello stile ermetico ungarettiano.
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Analogia dominante: il paragone tra soldati e foglie d’autunno.
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Lessico essenziale: ogni parola ha un peso enorme ("si sta", "come", "foglie").
2. Significato letterale e simbolico
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Letterale: I soldati in trincea sono fragili come foglie in autunno, pronte a staccarsi dall’albero al primo vento (o al primo proiettile).
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Simbolico:
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L’autunno → Metafora della morte, della caducità.
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Le foglie → Anonime, tutte uguali nella sorte, come i soldati nella guerra di massa.
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"Si sta" → Verbo statico che suggerisce attesa, passività di fronte al destino.
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3. Temi principali
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La precarietà della vita: La guerra riduce l’uomo a oggetto in balia del caso.
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L’anonimato della morte: Le foglie/soldati non hanno nome, sono sacrificabili.
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La natura come specchio dell’uomo: L’autunno (stagione della fine) riflette la condizione umana.
4. Confronto con San Martino del Carso
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Similitudini:
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Essenzialità linguistica e dolore compresso.
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Guerra come esperienza straziante (paesaggio esterno = paesaggio interiore).
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Differenze:
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San Martino è più legato al lutto personale ("di tanti che mi corrispondevano"), mentre Soldati è una riflessione universale sulla condizione umana.
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In Soldati domina la natura (alberi, foglie), in San Martino le rovine.
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Perché questa poesia è così potente?
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Universalità: Non parla solo della guerra, ma della fragilità di ogni esistenza.
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Efficacia dell’analogia: Basta un’immagine (le foglie) per evocare un destino collettivo.
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Modernità: Ungaretti anticipa il Novecento con la sua poesia "scarnificata", lontana dall’enfasi retorica.
Una curiosità:
La poesia è stata scritta nel bosco di Courton in Francia, dove Ungaretti combatteva. L’autunno reale che vide ispirò il paragone.
Approfondimenti possibili:
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Altre poesie di Ungaretti sulla guerra: Veglia (dove il poeta veglia un compagno morto), Fratelli (sulla solidarietà tra soldati).
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Confronto con altri poeti-soldati: Wilfred Owen (Dulce et Decorum Est), Guillaume Apollinaire (Le guetteur mélancolique).
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L’Ermetismo: Come Ungaretti usa il silenzio e lo spazio bianco per dire l’indicibile.