educazione_civica

La pesca sostenibile nel Mar Mediterraneo: una sfida per proteggere il futuro del mare

La pesca sostenibile nel Mar Mediterraneo: una sfida per proteggere il futuro del mare
Autore: Sistema
Data: 19/10/2025
Tipo: Materiale didattico
Dimensione: 3940 caratteri
Metti alla Prova

La pesca sostenibile nel Mar Mediterraneo: una sfida per proteggere il futuro del mare

Il Mar Mediterraneo, culla di biodiversità e crocevia di culture, ospita oltre 17.000 specie marine e sostiene milioni di persone attraverso la pesca e il turismo. Tuttavia, l’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche, l’inquinamento e i cambiamenti climatici minacciano il suo equilibrio. In questo contesto, la pesca sostenibile emerge come soluzione cruciale per conciliare le necessità economiche con la tutela dell’ecosistema.

Le sfide del Mediterraneo

Secondo la FAO, oltre il 75% degli stock ittici mediterranei è sovrasfruttato, con specie iconiche come il tonno rosso, il nasello e le acciughe a rischio collasso. A ciò si aggiungono pratiche dannose come la pesca a strascico, che distrugge i fondali marini, e il bycatch (cattura accidentale), che minaccia tartarughe, delfini e altre specie protette.

Verso un modello sostenibile

La pesca sostenibile nel Mediterraneo punta a:

  1. Ridurre lo sforzo di pesca, stabilendo quote stagionali e limiti alle catture.

  2. Promuovere attrezzi selettivi, come reti a maglie più larghe o ami circolari, per minimizzare il bycatch.

  3. Proteggere le nursery marine, istituendo aree di ripopolamento dove la pesca è vietata.

  4. Valorizzare la pesca artigianale, che utilizza metodi tradizionali a basso impatto, preservando al contempo le comunità costiere.

Un esempio virtuoso è il progetto "Fish Forward", sostenuto dall’UE, che educa consumatori e pescatori sull’importanza di scegliere specie meno sfruttate (come la sardina o lo sgombro) e prodotti certificati (es. MSC o Friend of the Sea).

Il ruolo della collaborazione

La sfida richiede cooperazione transnazionale. Organizzazioni come la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM) lavorano per armonizzare le politiche tra i 23 Paesi costieri. Intanto, iniziative locali, come le aree marine protette (es. Santuario Pelagos o le riserve delle Isole Egadi), dimostrano che la tutela degli habitat favorisce il ripopolamento ittico, con benefici a lungo termine anche per i pescatori.

Cosa possono fare i consumatori?

Ogni scelta conta:

  • Privilegiare specie locali e stagionali, evitando quelle in declino.

  • Verificare certificazioni di sostenibilità sui prodotti ittici.

  • Sostenere i mercati locali e i piccoli pescatori che adottano pratiche responsabili.

Conclusione

La pesca sostenibile nel Mediterraneo non è un’utopia, ma una necessità. Attraverso innovazione, regolamentazione rigorosa e consapevolezza collettiva, è possibile invertire la rotta, garantendo un futuro al mare e a chi dipende dalle sue risorse. Come scriveva Jacques Cousteau: «Proteggiamo il mare, perché è lui a proteggere noi».


Articolo redatto con dati aggiornati a fonti FAO, WWF e UE (2023).