Dal Comune al Principato
Nel Trecento, all'interno dei Comuni scoppiano conflitti tra nobili e borghesi. Per garantire maggiore stabilità, il potere viene concentrato nelle mani di un singolo governatore, chiamato signore, trasformando così i Comuni in Signorie. Successivamente, l'imperatore e il papa conferiscono ai signori titoli ereditari, come quello di duca o marchese, trasformando le Signorie in Principati, ovvero piccole monarchie. Questo perché il titolo viene assegnato dall'alto, rendendo il potere del duca o del marchese indipendente dal sostegno popolare.
Tra il Trecento e il Quattrocento, i Principati espandono i loro domini, conquistando nuovi territori e trasformandosi in Stati regionali.
Gli Stati regionali italiani
La situazione italiana tra Trecento e Quattrocento si può sintetizzare in questo modo:
- A Milano nel 1395, Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano, ottiene il titolo di duca, trasformando la Signoria di Milano nel Ducato di Milano, un Principato che riesce a conquistare gran parte del Nord Italia. In seguito, il potere passa alla famiglia Sforza.
- A Firenze nel 1434, il banchiere Cosimo de' Medici assume il controllo della Repubblica fiorentina. Anche se Cosimo non governa direttamente, esercita il potere tramite persone di sua fiducia, mantenendo Firenze formalmente una repubblica, ma di fatto trasformandola in una Signoria.
- Genova e Venezia non diventano Signorie, poiché il potere è detenuto da un gruppo di ricchi mercanti (a Venezia) o da famiglie nobili (a Genova), anziché da un singolo individuo.
- Lo Stato della Chiesa ha un vasto territorio, ma presenta una certa instabilità, poiché diverse città sono controllate da potenti signori locali e la carica di papa non è ereditaria.
- Nel Sud Italia, non esistono Comuni autonomi; il territorio è suddiviso in due regni: il Regno di Sicilia, governato dagli Aragonesi, e il Regno di Napoli, sotto il dominio degli Angioini. Nel 1443, Alfonso V d'Aragona unifica i due regni creando il più grande Stato italiano.
La crisi italiana e la discesa di Carlo VIII
Tra il Trecento e il Quattrocento, gli Stati italiani si contendono il predominio in Italia. Nel 1454, gli Stati firmano la pace di Lodi e successivamente creano la Lega Italica, un'alleanza per prevenire i conflitti e proteggere l'Italia dalle invasioni esterne. Questo accordo (fortemente sostenuto da Lorenzo 'de Medici) porta a quarant'anni di pace, durante i quali l'economia, l'arte e la cultura fioriscono. Tuttavia, all'interno dei vari Stati regionali, continuano le lotte interne per il potere.
Alla fine del Quattrocento, il re di Francia Carlo VIII, membro della famiglia degli Angioini, invade l'Italia con il suo esercito, desiderando riconquistare il Regno di Napoli. Con l'aiuto del Duca di Milano, riesce a prendere il controllo del Sud Italia. In risposta, gli Stati italiani si uniscono contro di lui e riescono a sconfiggerlo, costringendolo a ritirarsi in Francia.
Nel 1499, Luigi XII sale al trono di Francia e conquista il Ducato di Milano. Successivamente, stringe un accordo con il re di Spagna per la conquista del Regno di Napoli. Francia e Spagna riescono a prendere il controllo del Sud Italia, ma ben presto scoppia un conflitto tra i due Stati. In risposta, il papa forma la Lega Santa, un'alleanza con Venezia, la Svizzera, la Spagna e l'Inghilterra, per contrastare la Francia. La Lega Santa riesce a sconfiggere l'esercito francese, costringendolo a ritirarsi a Milano.
Nel 1516, Francia e Spagna firmano la pace di Noyon, con la quale si stabilisce che la Francia manterrà il controllo del Ducato di Milano, mentre la Spagna otterrà il Regno di Napoli e la Sicilia. ù
Questo accordo segna la sostanziale fine dell'indipendenza degli Stati italiani. [link utile]
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