Troncamento ed Elisione
In italiano esistono parole che perdono la vocale finale senza segnalarne la caduta con un apostrofo. Questo fenomeno si chiama troncamento e si distingue dall’elisione per alcune caratteristiche fondamentali:
- Le parole tronche terminano esclusivamente con consonanti liquide (l e r) o nasali (m e n), ad esempio: qual, amor, partiam, un.
- Il troncamento può verificarsi non solo davanti a parole che iniziano per vocale, ma anche davanti a consonanti o segni d’interpunzione.
Un esempio si trova nella celebre quartina di Carducci, tratta da Pianto antico:
Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu de l’inutil vita
estremo unico fior,
Qui inutil, forma tronca di inutile, precede una parola che inizia per consonante (vita); fior, forma tronca di fiore, precede una consonante (d in de) e una virgola.
Differenze tra Troncamento ed Elisione
Le parole tronche possono essere usate isolatamente e non necessitano di una vocale a cui “appoggiarsi”. Ad esempio, l’articolo indeterminativo un può precedere sia parole che iniziano per vocale (un amico) sia per consonante (un cane).
Per distinguere con certezza tra elisione (che richiede l’apostrofo) e troncamento (che non lo richiede), si può applicare un metodo semplice: collocare la parola davanti a un’altra che inizi per consonante, mantenendo la concordanza al maschile o al femminile.
Esempi pratici
- buon uomo o buon’uomo?
Si può dire buon cane, quindi buon è un troncamento: senza apostrofo, si scrive buon uomo. - pover uomo o pover’uomo?
Non si può dire pover cane, quindi è un’elisione: con apostrofo, si scrive pover’uomo. - qual è la ragione o qual’è la ragione?
Si può dire Ho una certa qual fame, quindi qual è un troncamento: senza apostrofo, si scrive qual è la ragione.