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Geografia

III media - Unità 1 - La Terra, il pianeta vivo

La Terra, il pianeta sul quale viviamo, è inserita nel sistema planetario chiamato Sistema Solare che a sua volta è inserito in una galassia chiamata Via Lattea. La Terra è il terzo pianeta per vicinanza al Sole dopo Mercurio e Venere.

La Terra è formata perlopiù da roccia e metalli ed è pertanto classificata dagli astronomi come pianeta roccioso. Viceversa i pianeti più grandi sono pianeti gassosi perché formati soprattutto da gas.

La Terra è un geoide, cioè una specie di sfera schiacciata ai poli. Si calcola che l'universo abbia 13 miliardi di anni mentre la Terra ne ha solo 4,5!

La Terra si muove: le stagioni, la notte e il dì

La Terra non è ferma nello spazio ma compie due diversi movimenti: il moto di rotazione che consiste nel ruotare su se stessa attorno al proprio asse e il moto di rivoluzione che consiste nel girare intorno al Sole. Il movimento attorno al proprio asse dura 24 ore, mentre quello intorno al Sole richiede all'incirca 365 giorni e 6 ore. Questi movimenti sono molto importanti e sono responsabili di  tre mportanti fenomeni:

  • l'alternarsi del dì e della notte;
  • la diversa durata del dì e della notte;
  • il succedersi delle stagioni.

Il primo fenomeno, cioè l'alternarsi del dì e della notte dipende dalla rotazione della Terra intorno al proprio asse.

Gli altri due fenomeni, cioè la diversa durata del dì e della notte e il succedersi delle stagioni sono determinati dal moto di rivoluzione intorno al Sole e dall'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al pal piano dell'orbita.

APPROFONDIMENTO>> Se l'asse terrestre fosse perpendicolare al piano dell'orbita, il circolo d'illuminazione passerebbe sempre per i poli e quindi, per tutto l'anno e in ogni punto della Terra, il dì e la notte avrebbero la stessa durata, cioè 12 ore ciascuno. Ma, poiché l'asse terrestre è inclinato di 66°33' sul piano dell'orbita, e inoltre si mantiene parallelo a se stesso durante il moto di rivoluzione intorno al Sole, nel corso dell'anno il circolo d'illuminazione non passa sempre per i poli e ciò determina la diversa durata del dì e della notte e anche, come si vedrà di seguito, l'alternarsi delle stagioni.[IMG Solstizio d'estate wikipedia]

L'alternarsi delle stagioni, solstizi ed equinozi

Le stagioni non dipendono da una maggiore o minore distanza dalla Terra al Sole ma da come i raggi del Sole arrivano al suolo: quando giungono perpendicolarmente, riscaldano molto; al contrario, quando giungono in maniera obliqua, riscaldano meno. L'inclinazione dei raggi solari dipende dalla latitudine e dall'ora del giorno.

Sempre per effetto dall'inclinazione dell'asse terrestre nei due emisferi le stagioni sono invertite: quando nell'emisfero boreale è estate, in quello australe è inverno e veceversa.

Il passaggio da una stagione all'altra avviene in particolari giorni dell'anno detti equinozi (di primavera e d'autunno) e solstizi (d'estate e d'inverno). Gli equinozi (20 o 21 marzo e 22 o 23 settembre) sono caratterizzati dallo stesso numero di ore di dì e di notte, cioè 12, in tutti i punti della superficie tererstre; i solstizi sono caratterizzati dalla massima differenza tra il dì e la notte ( durante il solstizio d'estate, 20o 21 giugno, si ha il dì più lungo dell'anno, durante il solstizio d'inverno, 22 o 23 dicembre, si ha la notte più lunga dell'anno), 

 

La Terra e l'acqua

Il 71% della superficie terrestre è occupata dall'acqua: oceani, mari, laghi e corsi d'acqua. Questo significa che la maggior parte della superficie terrestre è occupata dalle acque.

La maggior parte di queste acque è raccolta in tre grandi oceani: Oceano Pacifico, Oceano Atlantico e Oceano Indiano. Gli oceani sono enormi distese di acqua salata che separano i continenti.

La maggior parte delle acque è quindi salata. Le acque dolci presenti sulla superficie terrestre rappresentano appena il 3% dell'acqua presente sulla Terra. Eppure, pur essendo una parte molto piccola delle acque terrstri, le acque dolci sono essenziali per lo sviluppo di tutte le forme di vita presenti sulla terraferma!

 

I continenti

E' difficile definire in maniera precisa i continenti. Formalmente si può affermare che i continenti sono enormi masse di terra emersa separati dalle acque. Eppure questa definizione non si adatta perfettamente a quelli che tradizionalmente siamo abituati a definire come continenti. Storicamente infattiquesti sono i seguenti sei:

  1. Africa
  2. America
  3. Asia
  4. Europa
  5. Oceania
  6. Antartide

Guardando il planisfero si nota subito che terre come l'Europa e l'Asia non si adattao bene a questa definizione. Come mai? La ragione è semplice: poiché la storia dell'Europa è così diversa da quella dell'Asia tradizionalmente si è abituati a considerarle due continenti diversi!

 

Le placche tettoniche [IMG carta placche wikipedia]

La geologia ha scoperto che la superficie della Terra non è uniforme e compatta ma è composta da diversi pezzi che possono essere considerati come tessere di un puzzle. Questi pezzi di crosta terrestre si chiamano placche tettoniche (o zolle) e a causa del movimento del mantello sottostante si muovono.

I principali movimenti delle placche sono tre:

divergente: quando una placca si allontana dall'altra:

convergente: quando due placche si avvicinano fino a scontrarsi. C'è da notare che si tratta di uno dei movimenti più importanti perché lo scontro tra le placche dà origine alla nascita delle catene montuose. In alcuni casi una delle due placche scivola sotto l'altra generando catene di vulcani. In questo caso si parla anche di subduzione.

trascorrente: quando due placche scorrono una accanto all'altra.

 

I terremoti [LINK mappe sismiche]

I terremoti sono bruschi e violenti movimenti della crosta terrestre che si propagano sotto forma di scosse orizzontali o verticali. I terremoti sono dovuti ai movimenti delle placche terrestri e pertanto avvengono in zone ben precise della Terra chiamate zone sismiche che, grosso modo, corrispondono ai punti dove le varie placche si scontrano. Infatti sovrapponendo una carta delle placche terrestri e una delle zone sismiche sarà facile notare come, fondamentalmente, le due coincidano.

Il punto in cui si origina il terremoto è detto ipocentro; il corrispondente punto in superficie sulla verticale si chiama epicentro.

Le onde sismiche prodotte dal terremoto possono essere di 3 tipi:

  • onde P che provocano dilatazioni e compressioni nelle rocce attraversate;
  • onde S che si propagano in modo ondulatorio e provocano scosse sussultorie;
  • onde L che si propagano  a partire dal'epicentro e sono responsabili delle scosse ondulatorie.

Per misurare i terremoti si usano due scale: la scala Mercalli e la scala Richter. Le differenze tra le due sono le seguenti:

  • la scala Mercalli misura l'intensità del sisma attraverso gli effetti prodotti sulle persone e sulle cose;
  • la scala Richter invece misura l'energia del terremoto e non ha un limite massimo.

 

Vulcani e cinture di fuoco [LINK]

Anche i vulcani sono sono in stretta relazione con le placche e infatti anche questi si trovano (per la maggior parte) lungo le linee di contatto delle placche. E infatti, confrontando la carta dei vulcani con quella delle placche tettoniche si noterà che (sostanzialmente) coincidono. I vulcani nascono a causa della roccia fusa, compressa e ad altissima pressione che si trova sotto la crosta terrestre; questa infatti cerca un punto sulla superficie terrestre da cui fuoriuscire e, poiché i punti più deboli della crosta terrestre sono proprio i confini tra le diverse placche, fuoriesce proprio di lì; una volta fuori, si raffredda, si accumula nel luogo d'uscita e forma un rilievo che chiamiamo vulcano. E infatti il vulcano acquisisce la forma che tutti conosciamo proprio in seguito alla sua attività che, eruzione dopo eruzione, sedimenta la lava sui suoi fianche.

Il vulcano al suo interno presenta una camera magmatica dove si conserva la lava e un camino che collega la camera all'esterno tramite un'apertura chiamata cratere. L'eruzione vera e propria avviene quando nella camera magmatica i gas e la lava presenti cominciano ad esercitare una pressione così forte contro la roccia che chiude il camino da farla saltare. Ha così inizio l'eruzione. Quando la lava fuoriesce dal cratere scorre lungo i fianchi del vulcano e pian piano si raffredda e solidifica formando un nuovo strato roccioso sulle pareti del vulcano.

Esistono tanti tipi di vulcani come quelli a condotto centrale o lineari ed esistono anche vulcani sottomarini. Una importante differenza tra i vulcani riguarda la loro attività. Esistono vulcani attivi, quiescenti o spenti. Quelli attivi come l'Etna [link] eruttano frequentemente; quelli quiescenti come il Vesuvio sono in fase di riposo ma ci si attende prima o poi un'eruzione; quelli spenti sono vulcani la cui ultima eruzione risale a oltre 10.000 anni fa e da cui non ci si aspetta più nessuna attività.

 


Materiali e risorse varie

I movimenti della Terra

Le placche terrestri

I terremoti

I vulcani


 

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